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PERUGIA - "Da poco si sono concluse le celebrazioni dei 700 anni di vita dell'Ateneo e oggi ci troviamo ad inaugurare il nuovo Ospedale di Perugia, ma sento la necessita' di ricordare, soprattutto in queste occasioni, che gli studenti di Medicina e Chirurgia vivono una situazione di difficolta'". E' quanto evidenzia in una nota Tommaso Bori, coordinatore della Sinistra Universitaria - UDU di Perugia in occasione della due giorni di iniziative per la presentazione del nuovo ospedale 'Santa Maria della Misericordia' (stamani incontro pubblico sul tema 'Il nuovo ospedale di Perugia: realta e prospettive' concluso dalla presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti e nel pomeriggio l'apertura della mostra e del libro sul nuovo ospedale 'Innovazione, ricerca, assistenza e non solo'; domani taglio ufficiale del nastro nella struttura). Per gli studenti di sinistra, la cerimonia in cui "gli occhi dell'opinione pubblica perugina ed umbra sono puntati sulla nostra realta'" deve stimolare "enti locali, l'azienda ospedaliera e l'universita' a prestare maggiore attenzione alla realta' studentesca della facolta' di Medicina e Chirurgia, oltre che a collaborare e dialogare piu' proficuamente tra loro". Impellenti, secondo la Sinistra Universitaria "le problematiche degli studenti dell'ultimo triennio, seguite al parziale trasferimento da Monteluce al polo didattico vicino al Silvestrini che - si legge - non vengono tanto dalla didattica o dal diritto allo studio, bensi' da fattori ambientali della facolta' e della zona che la ospita". Dal disagio logistico nel passare dal quartiere universitario di Monteluce a quello di S.Sisto che non ne ha le caratteristiche; alle difficolta' di trasporto pubblico e privato "anche gli studenti con auto propria devono contendersi con i pazienti e i lavoratori dell'ospedale i ridotti spazi disponibili nei parcheggi, poiche' il parcheggio davanti alla facolta' e' chiuso con sbarra e accessibile soltanto ai dipendenti"; il polo didattico e' tagliato fuori dalla realta' del polo ospedaliero, ed ancora manca una mensa "quella dell'ospedale non permette l'ingresso agli studenti" al pari di strutture disponibili per lo studio o tra un'ora di lezione e l'altra, o in attesa del rientro pomeridiano. "Queste poche righe non hanno l'obiettivo di rovinare la festa a nessuno - conclude la nota - vogliono essere soltanto un modo per attirare l'attenzione su problemi concreti che ci troviamo ad affrontare tutti i giorni. Le problematiche interne alla Facolta' saranno affrontate all'interno della Facolta', ma per tutto il resto vogliamo stimolare un necessario confronto tra istituzioni, perche' sciolgano il prima possibile questi nodi". Condividi