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PERUGIA – Il voto contrario espresso da Pavilio Lupini su un documento della seconda Commissione, a sostegno della realizzazione di un nuovo inceneritore in Umbria, sul quale si sono dichiarati d’accordo i commissari del Pd e quelli della Cdl, “rifiuta il metodo sfascista ed arrogante del Partito democratico, che non perde occasione per confermare la sua natura destabilizzatrice dell’Unione e la propensione agli accordi con i rappresentanti delle destre”. E’ questo il giudizio, a caldo, espresso dal capogruppo di Rifondazione comunista Stefano Vinti a sostegno del compagno di partito Pavilio Lupini e del suo voto in Commissione. “Esprimere un voto favorevole per la costruzione di un nuovo inceneritore in Umbria, al di fuori di ogni confronto in maggioranza, in barba allo stesso Piano regionale dei rifiuti in vigore, e rifiutando la ricerca di un’analisi condivisa delle prospettive future, indica che il Pd ha già fatto le sue scelte al di fuori dell’Unione, ma è bene ribadire che non le ha fatte l’Unione”. Rifondazione comunista, continua Vinti, “rifiuta il metodo dei fatti compiuti, che impone scelte e contenuti agli alleati, dopo che in Piazza della Repubblica sono stati raggiunti equilibri tra altri interessi in campo". "Imporre scelte ideologiche, vecchie e superate dalla scienza, dallo sviluppo tecnologico e dalla sensibilità dei cittadini, riporta l’Umbria indietro. La fissata riunione di maggioranza sul Piano regionale dei rifiuti, evidentemente non ha più senso se ha la funzione di ratificare le decisioni già assunte dal Pd". "A fronte dell’arroganza del Pd nato, dicono, per rafforzare l’Unione è quanto mai urgente che le forze della Sinistra e dell’ambientalismo umbro aprano un confronto e definiscano una propria proposta autonoma. Evidentemente il Pd umbro vuole emulare quello nazionale: correre da solo e far cadere i governi”. Condividi