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PERUGIA – Sostanziale condivisione delle associazioni di categoria degli imprenditori agricoli; forti critiche da parte di alcune associazioni di cavatori di tartufi che lamentano una restrizione per la raccolta del pregiato prodotto del sottobosco. E’ quanto emerso nel corso dell’audizione di ieri, in Seconda Commissione, in merito alla discussione sul disegno della Giunta regionale che regolamenta il rinnovo delle tartufaie controllate e apporta modifiche alla legge regionale n. 8/2004 che a sua volta modificava e integrava la precedente legge regionale n. 6/1994 concernente la “Disciplina della raccolta, coltivazione, conservazione e commercio dei tartufi”. Il disegno di legge, composto da tre articoli, prevede, per le tartufaie controllate, il limite di tre ettari, elevato a quindici per i consorzi. Nell’atto è comunque previsto che, per le aree controllate di maggiore superficie riconosciute prima dell’entrata in vigore della legge regionale 8/2004, è possibile mantenere inalterata l’estensione a condizione che, da un’apposita commissione, venga accertato il rispetto degli impegni assunti dal titolare al momento del riconoscimento o del rinnovo. Vale a dire, la effettiva e puntuale esecuzione degli interventi previsti dal piano di miglioramento o comunque prescritti. Queste aree saranno eventualmente riperimetrate solo in funzione dell’esito delle verifiche effettuate dalla apposita commissione tecnica alla scadenza della validità quinquennale. Condividi