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"Fino ad oggi i cittadini hanno pagato nella bolletta delle acque un canone di depurazione oscillante fra 0,3 ed 1 euro al metro cubo. Per fare un esempio una famiglia di quattro persone con un consumo di 230 metri cubi all’anno ed una tariffa media di 0,6 euro al metro avrebbe speso circa di 138 euro per la sola depurazione. Nel 2008 la corte costituzionale ha stabilito, con una sentenza, che tali somme devono essere rimborsate qualora la fognatura sia sprovvista di impianti centralizzati di depurazione o qualora questi ultimi siano temporaneamente inattivi. Il diritto di rimborso ha una retroattività decennale per cui i nostri 138 euro diventano 1380 più interessi". MARSCIANO - Il circolo di Rifondazione Comunista di Marsciano lancia, insieme ad altre realtà locali come Gualdo Tadino e Castiglione del Lago, la campagna di recupero delle tariffe di depurazione dell’acqua illegittimamente riscosse dall’erario. "Fino ad oggi - si spiega in un comunicato - i cittadini hanno pagato nella bolletta delle acque un canone di depurazione oscillante fra 0,3 ed 1 euro al metro cubo. Per fare un esempio una famiglia di quattro persone con un consumo di 230 metri cubi all’anno ed una tariffa media di 0,6 euro al metro avrebbe speso circa di 138 euro per la sola depurazione. Nel 2008 la corte costituzionale ha stabilito, con una sentenza, che tali somme devono essere rimborsate qualora la fognatura sia sprovvista di impianti centralizzati di depurazione o qualora questi ultimi siano temporaneamente inattivi. Il diritto di rimborso ha una retroattività decennale per cui i nostri 138 euro diventano 1380 più interessi". Questa casistica ha numerosi riscontri nel territorio marsianese - si sotiene anche nel comunicato -, specie nelle frazioni, dove molte famiglie non godono del privilegio di usufruire del servizio di depurazione e dove, malgredo ciò, tutti hanno dovuto puntualmente versare questo balzello illegittimo. Più che legittima, quindi, la richiesta di risarcimeno per quanti sono state vittime di questo sopruso, "a maggior ragione - sostiene il circolo marscianese di Rifondazione comunista - in una fase economica come quella attuale in cui, per molti lavoratori, poche centinaia di euro di reddito fanno la differenza fra il farcela o meno a fare una spesa dignitosa". "Crediamo anche - conclude la nota - che la pubblica amministrazione e le società di gestione di beni pubblici primari come l’acqua dovrebbero spontaneamente farsi carico di questi rimborsi per evitare che gli utenti li percepiscano solo come riscossori di fondi invece che come erogatori di servizi". Quanto alle pratiche da svolgere per operare questo recupero, queste saranno seguite in prima persona dall'ACU (Associazione Consumatori Utenti) e i moduli per le domande di rimborso saranno disponibili presso la sede di Rifondazione comunista di Mersciano dove si potranno ritirare il giovdì Le pratiche saranno seguite dall’ACU (associazione consumatori Utenti). I moduli per le domande di rimborso saranno disponibili presso la sede di Rifondazione ogni giovedì (a partire da giovedì, 12 marzo) durante le distribuzioni organizzate dal gruppo di acquisto popolare dalle 18 alle 20, oppure tutti i martedì sera dalle ore 21 in poi. Condividi