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PERUGIA - A pochi giorni dall'emanazione del cosiddetto “decreto sicurezza” da parte del Governo, sono sempre più forti l'allarme e la preoccupazione all'interno della comunità immigrata di Perugia per le conseguenze di una norma che la Cgil considera “fortemente discriminatoria e razzista”. Per questo crescono le adesioni al presidio che la Camera del Lavoro di Perugia ha organizzato per sabato 28 febbraio, alle ore 10.30 davanti alla prefettura del capoluogo, in piazza Italia. Sono molti infatti i cittadini, italiani e stranieri, i gruppi e le associazioni che hanno già dato la propria adesione all'iniziativa. Intanto, come abbiamo già detto ieri, cominciano a verificarsi concretamente i gravi problemi che la Cgil ha segnalato da subito in riferimento alla norma che obbliga i medici a denunciare i malati stranieri sprovvisti di regolare permesso di soggiorno. “Abbiamo avuto notizia nei giorni scorsi di un caso emblematico”, ha raccontato Rossano Rubicondi, responsabile del dipartimento immigrazione della Cgil di Perugia che aderirà, insieme al coordinamento provinciale immigrati, alla manifestazione di sabato. “Si tratta di una donna, che lavora come badante presso una famiglia della provincia di Perugia. La donna è gravemente malata, ma non essendo in regola con il permesso di soggiorno, non può e non vuole rivolgersi al servizio sanitario nazionale e anche la famiglia italiana è in grave difficoltà e non sa come comportarsi". "Noi – ha spiegato sempre Rubicondi – abbiamo naturalmente rassicurato sia lei che la famiglia presso la quale lavora, invitandoli a rivolgersi subito al servizio sanitario pubblico, perché sappiamo che la stragrande maggioranza dei medici, in primo luogo quelli iscritti alla Cgil, non denunceranno mai una persona malata che chiede loro cure. Tuttavia – conclude l'esponente sindacale – è chiaro che possono esserci centinaia di casi come questo che noi non riusciamo a intercettare e che rappresentano un grave allarme sociale”. Condividi