salute mentale.jpg
PERUGIA - “E' necessario prendere provvedimenti urgenti per evitare che uno dei fiori all'occhiello della sanità umbra veda compromessa la capacità di erogare servizi con standard di qualità adeguati a quanto i nostri cittadini meritano. Quello della salute mentale è uno dei servizi su cui si misura il livello di civiltà di una comunità ed è preoccupante sapere che il più importante dipartimento di salute mentale regionale rischi il black-out”. Con queste parole il capogruppo regionale dei Verdi e civici Oliviero Dottorini annuncia di aver presentato un'interrogazione all'assessore alla sanità Maurizio Rosi riguardo la situazione in cui versa il Dipartimento di salute mentale nella Asl numero 2. “Nell'area coperta dalla più rilevante azienda sanitaria della regione, sia in termini di abitanti che di numero di servizi offerti – spiega Dottorini - sono presenti 9 strutture semplici per la salute mentale, di cui 6 Centri di salute mentale (Csm) e 3 Unità organizzative semplici dedicate alle strutture residenziali e semi-residenziali, per le quali non viene da tempo garantita la sostituzione del personale medico, psicologico, infermieristico e sociale a fine carriera lavorativa, con particolare riferimento alle posizioni dirigenziali. Inoltre, non si è nemmeno provveduto a mettere a capo del Dipartimento una figura con professionalità specifica (Psichiatria), privandolo così della possibilità di un ruolo di coordinamento efficace e competente". "L'Umbria – ricorda il consigliere regionale - ha rappresentato per molti anni un modello di funzionamento dei servizi psichiatrici che ha fatto scuola in Italia e in Europa anticipando gli stessi principi innovatori della legge Basaglia. Ora questo fiore all'occhiello della sanità umbra rischia di vedere fortemente indebolita la propria capacità di continuare ad erogare servizi adeguati rivolti ad un problema, quello della salute mentale, che registra un significativo incremento di bisogni e di pazienti. E' preoccupante inoltre che non si sia ancora provveduto a rinforzare il Dipartimento di salute mentale della Asl 2 con l’individuazione di strutture complesse, a differenza di quanto avvenuto nelle altre Asl della regione”. Dottorini conclude osservando che “quello della salute mentale è un tema che dovrà essere al centro del nuovo Piano sanitario regionale, con previsioni di investimenti reali e non solo con dichiarazioni di principio. Chiediamo alla Giunta quali misure intenda prendere al fine di assicurare alla Asl più rilevante del territorio regionale le condizioni necessarie a garantire adeguati standard dei servizi offerti ai cittadini. Occorre dare continuità organizzativa e garantire un raccordo tra tutti i servizi così da salvaguardare quel modello dipartimentale che è stato il fiore all'occhiello della psichiatria umbra per tanti anni”. Condividi