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L'Antitrust ha multato per complessivi 12,5 milioni il 'cartello' delle pasta. Il Garante ha infatti deliberato che le società Amato, Barilla, Colussi, De Cecco, Divella, Garofalo, Nestlé, Rummo, Zara, Berruto, Delverde, Granoro, Riscossa, Tandoi, Cellino, Chirico, De Matteis, Di Martino, Fabianelli, Ferrara, Liguori, Mennucci, Russo, La Molisana, Tamma, Valdigrano, insieme all'Unipi, Unione Industriali Pastai Italiani, hanno posto in essere un'intesa restrittiva della concorrenza finalizzata a concertare gli aumenti del prezzo di vendita della pasta secca di semola da praticare al settore distributivo. Sono invece risultate estranee all'intesa, a diverso titolo, le società Gazzola, Mantovanelle e Felicetti, nei confronti delle quali era stata ugualmente avviata l'istruttoria. I produttori sanzionati - fa sapere l'Antitrust con una nota - sono rappresentativi della stragrande maggioranza del mercato nazionale della pasta (circa il 90%) e Unipi è l'associazione di categoria più rappresentativa del settore. L'Autorità ha sanzionato, con 1.000 euro, anche l'intesa realizzata da Unionalimentari, Unione Nazionale della Piccola e Media Industria Alimentare che, in quanto associazione d'impresa, ha divulgato una propria circolare per indirizzare gli associati verso un aumento uniforme di prezzo. Come era prevedibile, non sono mancate le reazioni politiche: "Oggi l'Antitrust - dice il segretario del Prc Ferrero - interviene multando i produttori di pasta che hanno fatto cartello, a conferma di quanto da noi denunciato. Quello che avviene per la pasta vale anche per il pane e in un periodo in cui la crisi economica è profonda". "Invece di elargire soldi a banche e banchieri - prosegue Ferrero -, chiedo al governo di intervenire al più presto per fissare un prezzo politico ai generi di prima necessità e di aumentare il potere d'acquisto dei lavoratori e delle famiglie, cosa finora mai fatta. In questi mesi - afferma Ferrero - siamo scesi in piazza a distribuire generi alimentari a prezzi calmierati con i Gap (Gruppi di acquisto popolare) e siamo arrivati a distribuire più di 100 mila chili di pane a un euro al chilo. Abbiamo denunciato in questo modo la speculazione sui generi alimentari di prima necessità come pane e pasta, una speculazione che va avanti nel silenzio del governo come dell'opposizione parlamentare. "Nei prossimi giorni - ha annunciato Ferrero - continueremo a denunciare, con iniziative eclatanti anche davanti al ministero dell'Economia a partire da giovedì 5 marzo". Condividi