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PERUGIA - E' stato siglato sabato scorso il verbale conclusivo dell'incontro tra l'assessore regionale Vincenzo Riommi e le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil sui contenuti del Bilancio di previsione 2009 e del Bilancio pluriennale 2009-2011. Prima di tutto le parti hanno espresso una “comune e forte preoccupazione” per alcuni elementi contenuti nella Legge Finanziaria nazionale per il 2009, quali la “consistente riduzione” delle risorse destinate al Fondo delle Politiche Sociali, il mancato finanziamento, a partire dal 2010, del Fondo per le non autosufficienze, l'incremento netto del finanziamento del Fondo Sanitario per gli anni 2010 e 2011, che risulta essere “il più basso nella storia della sanità regionalizzata”. Nel verbale siglato si legge che “la manovra triennale statale, oltre a quanto indicato per la sanità, produrrà effetti negativi sul bilancio regionale per una cifra stimata in 26,8 milioni di euro di tagli”. In questo quadro si inserisce anche la crisi economica che sta colpendo sempre più duramente l'Umbria. “Giunta regionale e organizzazioni sindacali – si legge ancora nel verbale - si impegnano a proseguire il monitoraggio e il confronto sul Tavolo regionale specifico delle crisi per realizzare tutte le misure possibili, anche di carattere straordinario, finalizzate in primo luogo alla salvaguardia dei livelli occupazionali, alla garanzia della continuità dei servizi pubblici e alla difesa del potere d’acquisto dei redditi da lavoro dipendente e da pensione”. In particola, Cgil Cisl e Uil chiedono “l'immediata attivazione delle risorse concordate tra Stato e Regioni per garantire dal primo gennaio 2009 un sistema di ammortizzatori sociali a tutti i lavoratori colpiti dalla crisi in Umbria”. Positivo il giudizio espresso da Cgil, Cisl e Uil sugli interventi delineati dalla Regione nel Bilancio di previsione 2009. In particolare nel verbale si sottolineano gli incrementi di risorse per i servizi socio-assistenziali (2 milioni di euro), per il sostegno all'accesso alle abitazioni e agli aiuti per gli affitti (3 milioni di euro per il periodo 2009-2011), per il sostegno al diritto allo studio (1 milione di euro nel 2009) per l'abbattimento delle tariffe degli asili nido (3,3 milioni di euro per il periodo 2009-2011), per il Fondo regionale per la non autosufficienza (12 milioni di euro per il periodo 2009-2011), per il sostegno del reddito delle lavoratrici e dei lavoratori interessati alle crisi aziendali e occupazionali con la sospensione temporanea dal pagamento di tariffe tasse e canoni per un ammontare massimo di 50 milioni di euro e delle rate dei mutui prima casa per 27 milioni di euro (con oneri sul bilancio regionale per 2,365 milioni di euro per il 2009), per l'incentivazione della raccolta differenziata (3 milioni di euro nel 2009), per la mobilità regionale (3 milioni di euro per il 2009), per il finanziamento del Fondo regionale per le vittime sul lavoro (300mila euro per il periodo 2009-2011), per i prestiti sociali d'onore (300mila euro per il periodo 2009-2011) e, infine, per il sostegno al credito delle imprese (8 milioni di euro nel 2009). I sindacati umbri ritengono inoltre che debbano continuare sia “l'impostazione di legislatura che caratterizza positivamente le strategie finanziarie regionali sia l'ulteriore contenimento delle spese correnti a partire dalle consulenze e dai processi di razionalizzazione in corso”. Da parte sua la Giunta Regionale si impegna “a continuare ed intensificare gli sforzi per realizzare la massima efficacia ed efficienza della spesa pubblica, di sua diretta competenza, ed a valorizzare pienamente le professionalità dei dipendenti pubblici”. Infine, il verbale siglato in Regione contiene un ultimo proposito comune: quello di “orientare tutti gli sforzi affinché, ovunque, si apra il confronto con gli enti locali e si rafforzino gli interventi e i servizi sociali, socio-educativi e socio-sanitari per garantire maggiori tutele a partire da chi ne ha più bisogno, in un momento particolarmente difficile, proseguendo, a livello locale, la lotta contro l’evasione e l’elusione dei tributi e delle tariffe”. Condividi