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“La manovra illustrata dall'assessore Riommi in Commissione contiene molte delle proposte avanzate da Rifondazione comunista – afferma il capogruppo regionale Stefano Vinti – come gli interventi concreti per contrastare la crisi ed a sostegno delle famiglie umbre che ne stanno pagando i costi". Il segretario di Rifondazione comunista ritiene "particolarmente importante" che il Consiglio regionale si appresti a varare un bilancio che "prevede benefici, quali la sospensione del pagamento di tasse, tariffe e canoni relativi a molteplici servizi, per i lavoratori posti in cassa integrazione e mobilità. Una risposta - spiega Vinti - che Rifondazione ha auspicato nei mesi scorsi a fronte delle stime, confermate dalla CGIL, sugli effetti devastanti della crisi economica per i livelli occupazionali della nostra regione. A questo si aggiunge – continua - l'impianto del testo approvato in commissione che non aumenta le tasse per gli umbri, scelta a nostro parere dovuta, ma non scontata, che lascia ben sperare sulla possibilità, nell'immediato futuro, di porre in essere ulteriori interventi a sostegno delle fasce più deboli e meno tutelate". E secondo Vinti, il documento di bilancio rappresenta un "buon punto di partenza" verso questa direzione. Il capogruppo del Prc assicura che il suo partito continuerà a lavorare "affinché le misure adottate vengano ottimizzate per incontrare le istanze dei cittadini e imprimere una svolta sostanziale nelle politiche di sostegno al reddito e nella salvaguardia dei posti di lavoro nella nostra Regione”. “Occorre naturalmente lavorare – conclude Vinti - affinché si riduca lo ‘scollamento’ progressivo tra gli interessi del cittadino e la condizione dei rappresentanti del popolo presso le Istituzioni di ogni livello. In questo senso il tema della riduzione dei costi della politica è particolarmente sentito dall’opinione pubblica e costituisce pertanto il terreno sul quale la politica deve misurarsi per realizzare un’inversione di rotta, a partire dal dimezzamento delle indennità dei consiglieri regionali”. Condividi