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MILANO - "Le ripercussioni sull'occupazione non si sono ancora pienamente manifestate; gli indicatori disponibili per i mesi più recenti prefigureranno un netto deterioramento". Lo ha detto il governatore di Bankitalia, Mario Draghi nel suo intervento al Forex, il congresso annuale degli operatori finanziari. "La caduta della domanda può colpire con particolare intensità le fasce deboli e meno protette, i lavoratori precari, i giovani, le famiglie a basso reddito", ha aggiunto. Per il governatore il 2009 e il 2010 saranno anni difficili e le banche devono attivarsi per affrontarli. ''Occorre provvedere rafforzando i presidi prudenziali di fronte al deteriorarsi della congiuntura; creando al tempo stesso le condizioni per garantire flussi adeguati di credito, per evitare l'avviarsi di una spirale tra restrizione creditizia e peggioramento dell'economia'', ha detto. "L'uscita dalla recessione sarà tanto più rapida quanto prima si ristabilirà la fiducia nelle prospettive di lavoro e di reddito, nel ritorno a una crescita equilibrata, nella solidità finanziaria". Ha sottolineato ancora Draghi che ha poi così proseguito: "Diviene pressante procedere a nuove ricapitalizzazioni mirate allo sviluppo, a interventi di sostegno degli attivi bancari'. E' l'invito del governatore di Bankitalia a trovare nuove misure e forme per rafforzare il sistema bancario. Draghi ha sottolineato infatti che 'il ruolo di supplenza delle banche centrali non puo' che essere temporaneo'. Draghi ha ricordato che "le banche italiane sono in condizioni migliori rispetto ai maggiori intermediari internazionali" e che "i maggiori gruppi bancari italiani hanno registrato svalutazioni connesse con la crisi per circa 4,5 miliardi di euro, un ammontare significativo ma inferiore a quello delle principali banche estere". "Nei sistemi bancari solo marginalmente appesantiti dall'eredità del passato, occorre ricreare le condizioni per lo sviluppo futuro", ha indicato il governatore in un altro passaggio del suo discorso davanti ai maggiori banchieri e agli operatori finanziari, suggerendo anche un nuovo tipo di intervento. "Si potrebbe considerare, analogamente a quanto in alcuni paesi si prevede per i titoli 'tossici' esistenti, l'emissione di garanzie pubbliche sulle senior tranches (le quote più sicure, ndr) di insiemi di nuovi crediti: trattenuta sui propri bilanci una parte del rischio, le banche potrebbero più agevolmente collocarli sul mercato, ridando vita a un importante canale di finanziamento oggi inaridito". Condividi