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CITTA' DI CASTELLO - “Trasformare il centro storico in un centro commerciale” è questo per il sindaco di Città di Castello Fernanda Cecchini “l’obiettivo che si pone il piano di marketing urbano, inserito nel progetto che Città di Castello ha presentato nell’ambito del Puc2, il Piano urbano complesso della Regione dell’Umbria. Nella conferenza stampa che ha presentato lo studio, finanziato dalla Cassa di Risparmio di Città di Castello spa e realizzato dalla società Iscom Group, il sindaco ha aggiunto che “il patrimonio monumentale ed artistico del centro storico è ‘croce e delizia’ dell’azione amministrativa, perché se da un lato rappresenta un importante veicolo di promozione per il territorio, dall’altro impegna in modo consistente sul fronte del recupero e della manutenzione dei suoi contenitori. Il Puc2 per Città di Castello è strumento adeguato per sviluppare e portare a compimento il lavoro iniziato dal Contratto di quartiere: nel progetto infatti sono stati inseriti, per la parte di finanziamento pubblico, la pavimentazione degli assi viari interni, Palazzo Vitelli a San Giacomo, l’implementazione del sistema di parcheggi e Porta Santa Maria Maggiore, interventi strategici per dare continuità a quanto si è già fatto o si sta facendo. Pensiamo che l’inserimento del piano di marketing nel Puc 2 accresca il valore complessivo del progetto tifernate e auspichiamo che questo aspetto possa essere discriminante rispetto ai parametri previsti dal bando regionale”. “Per la Caricast spa il finanziamento del piano rappresenta un ulteriore tassello dell’azione che l’istituto di credito sta svolgendo per lo sviluppo del territorio” ha dichiarato Sergio Bistoni, presidente della Cassa di Risparmio di Città di Castello spa, sottolineando come “i risultati della ricerca forniscono elementi conoscitivi che agevoleranno l’interpretazione di priorità ed esigenze. Inoltre la partecipazione delle associazioni di categoria permette di ragionare e muoversi in una logica di sistema, che la Cassa sta sposando predisponendo una serie di servizi di sostegno al piano”. Nel dettaglio le nuove iniziative sono state illustrate da Lorella Spaccini, responsabile commerciale dell’istituto di credito che ha illustrato le modalità di un conto corrente dedicato ad attività commerciali ed artigianali e il plafond di 15 milioni, finalizzato alla competitività e all’investimento in innovazione tecnologica. Il piano. Al illustrare il piano è intervenuto per l’Iscom Group Nicola Minelli. I risultati sono stati definiti sulla base di una cospicua mole di interviste telefoniche e dirette. Il bacino di gravitazione è di circa 120mila persone di cui un 80 per cento circa residente nel comune ed un 16 circa esterno (con prevalenza di flusso da Perugia). Se il 50 per centro arriva in automobile, c’è un 33 che raggiunge il centro a piedi, un 9 in bicicletta, solo il 2,20 in autobus (percentuale pari a chi preferisce spostarsi in moto). Lo shopping in centro è confinato ad alcuni beni per la persona (abbigliamento, intimo, calzature e merceria). Commercianti e cittadini concordano sulla necessità di interventi rispetto ai parcheggi, all’accessibilità e all’arredo, aggiungendo tra le priorità l’animazione. I locali chiusi o in corso di turnover rappresentano il 10 per cento della 177 attività e in alcuni punti generano un’interruzione della continuità commerciale del sistema, carente nel mix merceologico che possa incrementare l’acquisto d’impulso e contrastare una percezione diffusa di scarsa convenienza dei negozi. Il contesto urbano, pregiato e di elevato valore architettonico, non è valorizzato da un arredo urbano adeguato, sia pubblico che privato (affacci, dehors, vetrine, insegne). Tra i progetti è stata inserita anche la realizzazione di un marchio ed un’immagine coordinata per la città ed i suoi operatori, associata ad una campagna diretta agli utenti di riferimento (Comunichiamo la città). La promozione ed il coordinamento degli eventi sarebbe affidato ad un portale commercio e turismo e ad un’azione di riqualificazione esterna. “Ci siamo fatti promotori della ricerca che si è svolta attraverso il confronto sistematico di proposte diverse e talvolta contrastanti il superamento dei singoli punti di vista e il raggiungimento di una posizione comune” ha dichiarato il presidente di Confcommercio Mauro Smacchia, in rappresentanza di tutte le associazioni di categoria, sostenendo che “la rilevanza dello strumento è fondamentale e ci auguriamo che tutti i principali portatori di interesse vogliamo nel prossimo futuro contribuire alla realizzazione degli interventi previsti per il territorio comunale al di là del finanziamento previsto dal bando Puc2”. Piano di Marketing urbano sintesi Il centro storico, nella perimetrazione prevista dal Puc2, è l’oggetto del Piano di marketing urbano. L’obiettivo è definire un piano di interventi per accrescere l’attrattività, con particolare riferimento al comparto del commercio. I risultati sono giunti sulla base di una cospicua mole di interviste telefoniche e dirette, volte a verificare le caratteristiche del sistema commerciale e la qualità urbana, i punti di forza e di debolezza. Chi frequenta il centro storico. Il bacino di gravitazione è di circa 120mila persone di cui l’ottanta per cento residente nel comune ed un sedici circa esterno (con prevalenza di flusso da Perugia). Se il cinquanta per centro arriva in automobile, c’è un trentatre che raggiunge il centro a piedi, un nove in bicicletta, solo il 2,20 in autobus (percentuale pari a chi preferisce spostarsi in moto). Lo shopping in centro è confinato ad alcuni beni per la persona (abbigliamento, intimo, calzature e merceria) per chi non vi risiede mentre per i residenti la gamma di acquisti si amplia. Il 48 per cento ammette di evadere verso i centri commerciali attigui ( 57 in percentuale almeno una volta alla settimana) e gli altri comuni (Sansepolcro, Firenze e Perugia). I cittadini indicano nella segnaletica, i parcheggi, l’accessibilità e la cura dell’arredo urbano i punti di debolezza. Che cosa pensano gli operatori. Prevalentemente in affitto, i commercianti (35 su 100 hanno iniziato l’attività tra 1994 e 2003) ritengono che i clienti spendano meno pur essendo rimasti numericamente stabili ma è stata percepita una diminuzione nei frequentatori. Concordano sulla necessità di interventi rispetto ai parcheggi, all’accessibilità e all’arredo, aggiungendo tra le priorità l’animazione. Sulla disponibilità ad azioni congiunte, i commercianti si dicono d’accordo (il 35 per cento, il 19 ‘a certe condizioni’), preferibilmente senza partecipazione economica: la somma virtuale che i 51 intervistati rendono disponibile per eventi comuni è di 5000 euro annuali, con una media tra 50 e 150 euro ognuno. I sopralluoghi. L’area esaminata è costituita dai principali assi commerciali e viari del centro urbano. La cartellonista commerciale è nuova e in buono stato, anche se poco omogenea e poco adatta al contesto. I locali chiusi o in corso di turnover rappresentano il dieci per cento della 177 attività e in alcuni punti generano un’interruzione della continuità commerciale del sistema. La specializzazione dell’area penalizza gli alimentari e il livello dell’offerta si posiziona su target medio o medio alto. Luci ed ombre. Nel sistema commerciale manca un mix merceologico che possa incrementare l’acquisto d’impulso e contrastare una percezione diffusa di scarsa convenienza dei negozi, mentre la fidelizzazione della clientela, la tendenza all’investimento e alla sinergia degli operatori è piuttosto significativa. Rispetto all’accoglienza e all’accessibilità si registra un’insufficienza di parcheggi e di segnaletica (di servizio e turistica). Il contesto urbano, pregiato e di elevato valore architettonico, non è valorizzato da un arredo urbano adeguato, sia pubblico che privato (affacci, dehors, vetrine, insegne). I prossimi step. Sulla base dello studio il piano predispone le fasi successive in sensibilizzare ed avvio della partecipazione per arrivare alla fase di messa a regime attraverso un tavolo di coordinamento, un ufficio operativo, che curi i progetti, in stretto raccordo con Comune, associazioni di categoria e aziende speciali. Linee strategiche. Oltre alle azioni migliorative di parcheggi, arredo urbano, segnaletica, i progetti inseriti nel Piano sono finalizzati alla realizzazione di un marchio ed un’immagine coordinata per la città ed i suoi operatori, declinati a seconda dei vari strumenti di comunicazione e una campagna diretta agli utenti di riferimento (Comunichiamo la città). Per armonizzare gli eventi e promuoverli in maniera coerente e contestuale, il piano progetta un portale commercio e turismo e un piano condiviso di riqualificazione esterna. Altri progetti. Come sviluppo del piano di marketing urbano è stato inserito il recupero del Mercato coperto, uno spazio bimbi e la riqualificazione dei percorsi (da non confondere con i progetti di parte pubblica inseriti nel Puc2). Condividi