alcherigi.jpg
CITTA' DI CASTELLO - I tempi sono duri per l’economia mondiale e locale, con i diversi soggetti protagonisti, lavoratori, parti sociali, associazioni di categoria, imprese, amministratori, politici, tutti impegnati per trovare in un contesto che si è fatto difficile, la strada utile per attenuare le conseguenze e proporre soluzioni che aprano un raggio di luce e di speranza sul futuro. Tutti si interrogano su cosa fare e tutti provano a dare un contributo per fronteggiare l’emergenza, così anche a Città di Castello, dove assieme agli altri Comuni dell’Alta Valle del Tevere, l'Amministrazione comunale ha scelto di approfondire la situazione della intera vallata e lanciare delle proposte alla Presidente della Giunta Regionale, affrontando il tema della crisi nell'ottica di una delle aree a più forte vocazione produttiva e manifatturiera dell'Umbria ed in quanto tale più esposta di altre alle conseguenze negative di questa difficile congiuntura. "Basta un dato per comprendere la portata della crisi nell'Alto Tevere - come sottolinea Mauro Alcherigi, capogruppo consiliare di Rifondazione Comunista – Sinistra Europea - ed è quello della cassa integrazione per le quali lo scrorso gennaio le richieste hanno superato quelle di tutto il 2008." E dunque per questo - nota sempre Alcherigi - che "l’appuntamento degli Stati Generali dell’Economia alla presenza della Lorenzetti di mercoledì 11 Febbraio, svioltosi presso il Centro Servizi di Città di Castello, ha rappresentato una occasione per fare il punto sulla situazione ed avanzare proposte alla Governatrice, un'occasione che tutti soggetti protagonisti della vita della vallata hanno scelto di sfruttare appieno". Tutti, tranne la destra tifernate, da An a Forza Italia, che "ha scelto di non contribuire alla soluzione dei problemi del nostro territorio". Questo distinguo, riferisce sempre Alcherigi, era iniziato già dalla mattina, in Consiglio comunale, prima con la richiesta di sospensione dei lavori, naturalmente non ottenuta, poi con la presentazione di un documento ricco solo di polemiche, ma senza nessuna proposta concreta da mettere in campo. "Un chiamarsi fuori - è questo il giudizio di Alcherigi -, che ci dà lo spessore di chi avrebbe l’ambizione di diventare classe dirigente di un territorio". Come se ciò non fosse sufficiente, nel pomeriggio di è avuta la replica in peggio di questo irresponsabile comportamento, quanto "alcuni giovani, sotto il controllo vigile del consigliere regionale Lignani e del capogruppo consiliare Sassolini, si sono esibiti in una carnevalata con tanto di maschere che coprivano il viso, coriandoli e trombette (a proposito da quando si può manifestare a volto coperto senza che l’autorità di pubblica sicurezza, pur presente, abbia niente da dire?)". "Ci poteva stare -ammette Alcherigi - una contestazione alla Presidente della Regione, lo diciamo anche noi che ha dimenticato troppo spesso questo territorio e quando se lo ricorda lo fa per prendere, ci poteva stare se poi gli esponenti di questa destra, che ambiscono al governo, si fossero fatti sentire con proposte concrete. Invece, dopo la Carnevalata , un buon caffè caldo e tutti a casa, alla faccia dei cittadini". "Eppure - conclude l'esponente tifernate di Rifondazione Comunista -, l’occasione per incalzare la Governatrice era per loro davvero ghiotta, davanti ad un platea variegata come quella presente all’incontro. Forti dell’appoggio del governo nazionale amico, poteva essere davvero manna dal cielo per dei politici capaci e seri. Purtroppo o per fortuna, a seconda del punto vista, la destra locale è davvero in preda ad una crisi di identità che lascia sbigottiti, ma soprattutto ha dimostrato ancora una volta di non avere nessun interesse per il destino di questo territorio, per l’occupazione di migliaia di lavoratori, per lo sviluppo delle sue imprese, una destra - ribadisce Alcherigi - che per risolvere la crisi dell’alta Valle del Tevere ha proposto solamente una 'carnevalata' ". Condividi