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ROMA - Il 2008 ha chiuso peggio di quanto si pensasse; la crisi ha morso profondamente il nostro Paese che alla fine si è ritrovato con un calo del Pil dello 0,9%, quando il governo stimava, nell'aggiornamento del Patto di stabilità, si fermasse al -0,6%. La stima definitiva è dell'Istat che ha messo così fine al sogno del premier Berlusconi che ha sin qui preso le cose sottogamba (“nel 2009 chiuderemo come nel 2006, quando non si stava poi così male”, “le nostre imprese e le nostre industrie sono solide, siamo messi meglio degli altri e ci riprenderemo prima” ed altre baggianate del genere) ed ora si è detto preoccupato. Per l'esattezza il premier ha fatto questa dichiarazione, nel corso di una delle sue innumerevoli conferenze stampa a Palazzo Chigi: “Questa crisi che ha delle dimensioni che non sono ancora del tutto definite e la dobbiamo guardare e la guardiamo con preoccupazione”. Tornando ai dati, il calo 2008 del Pil ci fa tornare a 15 anni fa (e non, quindi, nel 2006) quando si registrò una decrescita della stessa proporzione. Solo stando ciò l'effetto di trascinamento dei dati sulla crescita fra il 2008 e il 2009 e' dell'1,8%. Cioe' se nel 2009 non si verificassero variazioni nella crescita per tutto l'anno, i prossimi 12 mesi chiuderebbero con un calo dell'1,8%. Ma si tratta di una considerazione puramente illusoria considerata l'accelerazione che il processo di crisi sta subendo. Basti considerare al riguardo che l'ultimo trimestre 2008 ha chiuso con un calo del Pil del 2,6% rispetto al 2007 e dell'1,8% rispetto al trimestre precedente. Si tratta dei cali maggiori dal 1980, cioe' dall'inizio delle serie storiche dell'Istat comparabili. NEL 2008 NELL'EUROZONA +0,7%, NELLA UE +0,9% Un po' meglio (anche se non c'è certo da scialare) sono andate le cose nel resto dell'Europa. Nel 2008 il Pil dei Paesi della zona dell'euro è cresciuto dello 0,7% e quello dell'Ue dello 0,9%. Lo ha reso noto Eurostat, l'ufficio europeo di statistica. I tassi di crescita annuali, sottolinea Eurostat, derivano dalle stime flash del quarto trimestre pubblicate oggi e da quelle dei tre trimestri precedenti. Ma anche qui le cose sono bruscamente peggiorate nel IV trimestre dell'anno quando il Pil dei Paesi della zona dell'euro, così come quello dell'Unione europea, ha fatto registrare un calo dell'1,5% in rapporto al trimestre precedente. Nel terzo trimestre la diminuzione era stata dello 0,2% in entrambe le zone, così come nel secondo trimestre. Nel quarto trimestre, rispetto allo stesso periodo del 2008, nella sua stima flash Eurostat rileva un calo del Pil nella zona dell'euro dell'1,2% e nell'Unione europea dell'1,1%, contro rispettivamente un +0,6% e un +0,8% nel trimestre precedente. L'Italia su base annua nel quarto trimestre 2008 ha registrato un crollo del Pil, segnala Eurostat, pari al 2,6%. La maggiore diminuzione in Eurolandia. Con segno meno anche Portogallo (-2,1%), Germania (-1,6%), Francia (-1,0%), Spagna (-0,7%). Condividi