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PERUGIA - Chiusura del mondo del credito per le piccole aziende agro-alimentari: la segreteria regionale Fai Cisl si mobilita. “La mancata erogazione di prestiti, mutui, finanziamenti –hanno fatto sapere dalla segreteria- ha ripercussioni non solo per quanto riguarda la vita delle aziende ma, anche e soprattutto, per la garanzia dei livelli occupazionali. Di fronte a tale chiusura ancora una volta a pagare il prezzo della crisi sono i lavoratori dipendenti e precari che, nel peggiore dei casi si vedono negato l’accredito del proprio salario, nel migliore crescere il ritardo del periodo di erogazione. L’espulsione dal ciclo produttivo è un’ulteriore drammatica conseguenza di questa incresciosa situazione”. La segreteria Fai Cisl Umbria, rivolgendosi agli istituti di credito, chiede “maggiore disponibilità nei confronti delle aziende che si rivolgono per avere finanziamenti. Solo con una sinergia comune l’impatto della crisi può essere attutito. Alle Istituzioni chiediamo, quanto prima, di poter attivare un tavolo con gli istituti di credito locale per focalizzare la questione e attivare gli strumenti necessari per ridurre l’impatto e gli effetti che la congiuntura sta determinando”. Oggi più di ieri le aziende si rivolgono agli istituti di credito soprattutto per far investimenti che contengano gli effetti della crisi, ma soprattutto per avere disponibilità di liquidità economica per fronteggiare il pagamento dei salari. “Nella consapevolezza di ciò –ha poi sottolineato la Fai Cisl Umbria- la Cisl ha già attivato strumenti (convenzioni) con alcuni istituti bancari per favorire i rapporti con le aziende locali in difficoltà. L’auspicio è quello che sia le Istituzioni che le forze sociali riescano a favorire il dialogo tra il mondo del credito e quello del lavoro”. Condividi