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PERUGIA - Le compagne di prigionia, i libri, il rapporto con il parroco del penitenziario, gli amici, i familiari. I pensieri di Amanda Knox in una lettera che la ragazza americana, accusata con Raffaele Sollecito dell'omicidio di Meredith Kercher, ha inviato ai suoi ex compagni di scuola di Seattle. La pubblica in esclusiva il settimanale 'Gente' nel numero in edicola da domani. "La vita in prigione scorre senza molti cambiamenti, giorno dopo giorno. Passo quasi tutto il mio tempo leggendo o scrivendo. Divido la cella con tre ragazze, due delle quali hanno circa la mia eta'", scrive la ragazza, in questi giorni a processo davanti alla Corte d'Assise di Perugia per il delitto di via della Pergola. "Sono l'unica in prigione che frequenta il college, anche se ci sono altre due persone che stanno finendo le scuole superiori", continua. "Un mio buon amico e' il parroco di qui, si chiama don Saulo. Ci incontriamo spesso per parlare e scambiarci libri. Mi ha dato 'Il Cacciatore di Aquiloni', cosi' lo leggo la sera prima di addormentarmi". Con la lettera, Amanda invia agli amici anche un disegno: due mani che si toccano. Con una frase, in italiano, dal testo di una canzone di Jovanotti, 'Fango': "Io lo so che non sono sola anche quando sono sola". "Dopo un anno io, almeno", scrive, "ho imparato a rispondere alla negativita' dell'ambiente che mi circonda, rimanendo il piu' possibile serena e calma, ma la mia famiglia e' ancora li', in quel mondo che non sembra abbia deciso cosa fare della mia vita". Anche la mamma di Amanda, Edda Mellas, che in questi giorni e' rimasta a Seattle, ha parlato in esclusiva con 'Gente': "E' difficile per noi quaggiu', cosi' lontani", spiega la donna. "Lei a Perugia e noi negli Stati Uniti, a migliaia di chilometri. Amanda ci scrive, puo' farci una telefonata di dieci minuti ogni settimana. E' preoccupata per me e per sua sorella Deanna. Mi dice che spera solo che questo incubo svanisca presto. E' terrorizzata per tutte le bugie che sono state dette su di lei. Vorrebbe che la gente la conoscesse per quello che e' e non per le falsita' che vengono dette da un anno. Pensate che anche il soprannome 'Foxy Knoxy', Knox la furbetta, cui e' stato dato un valore negativo, lo invento' il suo allenatore di calcio per il modo in cui giocava". Condividi