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GUBBIO - Si svolgerà domenica 15 febbraio alle ore 11 presso la sala Trecentesca del Comune in piazza Grande la cerimonia di consegna del “Premio Bandiera Gubbio 2008” organizzato dal Gruppo Sbandieratori e dal Comune di Gubbio. Quest’anno il premio sarà consegnato al cardinale Ennio Antonelli. Porteranno il saluto il sindaco Orfeo Goracci e il presidente del “Gruppo Sbandieratori” Giuseppe Sebastiani. Relatore sarà il vescovo emerito di Gubbio monsignor Pietro Bottaccioli. Nelle ultime edizioni sono state premiati, tra gli altri, Ronald Spogli, Cesare Mirabelli, Luca Ronconi, Olga Raggio, Terence Hill, Gae Aulenti. «Ci onora la presenza di una figura di riferimento così importante per la comunità religiosa e laica – commenta il sindaco Goracci - quale quella del cardinale Antonelli, molto legato all’Umbria e a Gubbio in particolare, dove è stato vescovo per 6 anni dall’ ‘82 all’ ‘88. Il suo carisma, l’umanità, la profonda preparazione, che gli hanno valso incarichi prestigiosi di primo piano (fra tutti la nomina a segretario generale CEI - Conferenza Episcopale Italiana e quella a cardinale,) non lo hanno mai allontanato dai legami di affetto verso i luoghi in cui ha operato, e Gubbio è uno di questi. E noi lo incontreremo in un momento di festa, che è anche il riconoscimento a tutti i componenti del Gruppo Sbandieratori e a colui che li ha ideati, il maestro Giuseppe Sebastiani, capace negli anni di formare decine di giovani, artefici delle straordinarie corografie ed esibizioni, stringendo un patto non scritto con le nostre tradizioni, conservandole e valorizzandole». Dal canto suo, Sebastiani commenta: «Sembra ieri ma sono passati 22 anni dalla prima edizione del Premio, che abbiamo voluto per spirito di servizio verso la città e la comunità degli eugubini, per sottolineare il legame con Gubbio di quanti, nei diversi campi dell’arte, della cultura, della scienza, del lavoro, hanno onorato il nome della nostra città, contribuendo a diffondere la cultura, i costumi e la storia, a coloro insomma che possono essere definiti “bandiera dell'eugubinità”. Sento di dover ringraziare i tanti giovani che dal 1969 ad oggi si sono susseguiti come ‘bandieranti’, ambasciatori della città nel mondo, sapendo interpretare umanità, passione e arte ad un altissimo livello, trovando una palestra di vita, di crescita umana, sociale e sportiva, all’insegna del volontariato e della generosità. Credo di poter affermare che insieme abbiamo compiuto una strada importante». Condividi