CITTA' DI CASTELLO – Chiedono che l’associazionismo e il volontariato dell’Alta Valle del Tevere abbia un ruolo più attivo e riconosciuto nella gestione di alcuni servizi sanitari; condividono le scelte di fondo del Piano sanitario regionale, ma rilevano che le risorse possano essere insufficienti e che l’Azienda Umbria Sanità possa trasformarsi in quinta Asl.
Rilevano che il servizio di emergenza/urgenza (118) ha alcune carenze, soprattutto a Gubbio e a Gualdo Tadino dove sono state raccolte 11mila firme perché con l’apertura dell’Ospedale di Branca sono state soppresse due ambulanze e i tempi per raggiungere l’ospedale si sono fortemente allungati. Sono queste le indicazioni che la Terza Commissione consiliare ha avuto a Città di Castello nel quarto incontro svolto in ogni Asl dell’Umbria in merito ai contenuti del Piano sanitario regionale.
Il prossimo incontro, quello conclusivo, si terrà a Perugia, lunedì 9 febbraio, nella Sala dei Notari, alle ore 15.
Molti i presenti, ma solo quattro hanno preso la parola.
Annunziata Bacchi (Comitato difesa diritto della salute): "Benissimo la programmazione, molte le enunciazioni su anziani, droga, problemi vari, però le risorse potrebbero non esserci. Il Piano è comunque troppo concentrato su Perugia.
Alcuni problemi li abbiamo rilevati sul servizio 118 che, in più occasioni, si è rifiutato di trasportare pazienti a Perugia ritenendo troppo lungo e quindi rischioso il percorso. Nel Piano manca una spiegazione sulla riduzione dei posti letto e dei giorni di degenza”.
Marco Bellucci (Comitato per il 118): “Abbiamo raccolto 11mila firme in sole otto settimane. Un risultato inatteso perché dopo l’apertura dell’Ospedale di Branca non possiamo più contare sulle tre ambulanze in servizio soltanto a Gubbio, ma soltanto su una. La popolazione è sempre quella, ma c’è preoccupazione perché la gente teme la mancanza di certezza del soccorso. Il nostro non vuole essere campanilismo, occorrono di fatto 45-50 minuti per raggiungere l’ospedale”.
Claudio Fortuna (Anpas Umbria): “In molte regioni non esiste conflittualità fra la nostra associazione e il servizio sanitario, ci auguriamo che anche in Umbria si possano superare i problemi attuali. Ci battiamo perché l’Umbria si avvalga dell’ausilio dell’Anpas per i nostri servizi di volontariato. Per questo chiediamo di poter partecipare agli appalti per la gestione dell’emergenza-urgenza.
Luciano Giombini (medico dell’associazione “Amare”): “Vogliamo collaborare con le istituzioni per portare avanti le istanze dei cittadini anche incanalando le loro eventuali proteste, ci riconosciamo in molti aspetti del Piano sanitario. Siamo politicamente autonomi”.
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