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PERUGIA - Anche Legambiente Umbria al fianco dei comitati dei pendolari nella protesta davanti a palazzo Chigi. L'associazione ambientalista ha reso nota la sua adesione alla piattaforma di richieste dei comitati dei pendolari umbri. Mille nuovi treni per il trasporto ferroviario dei pendolari, è una delle proposte chiave di Legambiente, in Umbria come nel resto d'Italia, per una riconversione ecologica della mobilità delle persone e delle merci. Dare risposta ai problemi dei pendolari, lanciando allo stesso tempo un grande progetto industriale per il settore ferroviario, è una delle risposte efficaci e capaci di futuro per contrastare la presente crisi economica ed ecologica. "Salvare l'industria nazionale dell'auto, e soprattutto le migliaia di posti di lavoro, vincolando gli aiuti di stato ad una riconversione ecologica dell'automobile è, probabilmente, una scelta obbligata necessario - afferma in una sua nota - ma sicuramente più importante per l'oggi e per il domani è rilanciare la mobilità basata sull'uso dei mezzi pubblici ed all'interno di questa è strategica quella ferroviaria delle persone e delle merci in Italia come in Umbria". . Tra questi cambiamenti necessari per Legambiente è prioritario il miglioramento del servizio ferroviario (e l'abbattimento del prezzo del biglietto e degli abbonamenti) per chi il treno lo usa tutti i giorni per andare a lavorare o studiare. E in Italia - ricorda - sono tanti - "più di 14 milioni di persone, mentre in Umbria viaggiano ogni giorno 25.200 persone e 5.500 sono gli abbonati fra Trenitalia e FCU. "Nonostante la crisi economica, l'inquinamento, l'esaurimento, invevitabile, del petrolio e delle altre fonti energetiche fossili (non rinnovabili e inquinanti) - continua la nota - non riusciamo a cambiare testa e resta scandalosamente grande il divario tra le risorse economiche destinate ad automobile e asfalto in Italia ed anche in Umbria, dove la spesa per il servizio ferroviario e materiale rotabile ossia per avere più treni in circolazione è soltanto lo 0,08% del bilancio per i 485 km di rete ferroviaria regionale". Del resto, per avere una idea della dismisura delle risorse che si intendono destinare a strade e autostrade e quelle destinate a da destinare al trasporto ferrioviario basta dare un'occhiata alla lista dei progetti stradali ed a quella dei progetti ferroviari previsti nella nostra regione: Strade ed Autostrade: Asse Viario Umbria Marche, Strada di collegamento Terni-Rieti, Strada tre Valli, Riqualificazione E45, Nodo stradale di Perugia, Completamento E78, Completamento della SS 219 Pian d'Assino, Collegamento Terni A1, Raddoppio della SS 3 Flaminia; Ferrovie e Metropolitane: Potenziamento della linea ferroviaria Foligno–Terontola, Raddoppio ferrovia Orte-Falconara, Connessione nord della rete ferroviaria di F.C.U. con la rete nazionale. "E' ora anche in Umbria di cambiare testa ed i primi a doverlo fare dovrebbero essere quei politici che si apprestano a candidarsi al governo della nostra regione e delle nostre città", conclude la nota di Legambiente. Condividi