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La riforma della giustizia vaticinata da molti, rischia di diventare con il governo Berlusconi un viatico per impedire la perseguibilità di un alto numero di reati. In particolare l’emendamento presentato dall’esecutivo per limitare le intercettazioni, anche in merito a reati di particolare gravità, cozza con le roboanti dichiarazioni di chi continuamente si riempie la bocca di concetti come sicurezza o certezza della pena. È innegabile che sul tema delle intercettazioni e la loro utilizzabilità a fini processuali, insistono indissolubilmente il diritto dei cittadini ad avere una giustizia efficiente e il diritto alla privacy ed alla riservatezza; ed è proprio per questo che la legge deve intervenire per circoscrivere rigorosamente la loro utilizzabilità in ambito penale ai fini dell’accertamento della verità processuale. Occorre cioè regimentare l’utilizzazione e la pubblicazione delle intercettazioni riguardanti fatti non pertinenti all’indagine o relativi a soggetti estranei al processo. Purtroppo però Berlusconi ha altri obiettivi che nulla hanno a che fare con questi aspetti. La destra di governo evidentemente non vuole un’Italia più sicura ma un’Italia più impunita e presenta un emendamento in base al quale solamente per i reati di mafia e terrorismo possono essere autorizzate intercettazioni in presenza di “sufficienti indizi di reato”. Per tutta un’altra serie di delitti invece che vanno dalla rapina all’omicidio, dal traffico di droga allo stupro e, chissà perché, alcuni reati societari o finanziari, come la corruzione o l’aggiotaggio, occorrono gravi indizi di colpevolezza; in definitiva possono essere disposte intercettazioni solo se si sono già accertati i colpevoli. L’obiettivo di Berlusconi ormai è chiaro: mentre continua l’attacco e la delegittimazione continua delle istituzioni giudiziarie nel nostro Paese si tenta, con un colpo di mano, di garantire l’impunità ai soliti noti con gravi ripercussioni per la prevenzione di reati particolarmente odiosi e tutto a discapito della sicurezza dei cittadini. Senza intercettazioni i delinquenti responsabili dello stupro di Guidonia sarebbero ancora senza nome se l’emendamento di Berlusconi fosse già legge. Le stesse vicende di Appaltopoli che hanno coinvolto la Provincia di Perugia, e per le quali proprio in questi giorni è stata chiesta la proroga delle indagini, non sarebbero emerse senza l’apporto determinante delle intercettazioni, un lavoro importante della magistratura perugina a cui va il nostro plauso e il nostro ringraziamento. Rifondazione Comunista esprime profonda preoccupazione per i continui tentativi di far arretrare, anche sotto il profilo civile e sociale, il nostro Paese per gli interessi personali e personalissimi del Premier e la volontà di varare un sistema di “guarentigie” per i poteri forti a fronte della necessità di una riforma del sistema giudiziario che affronti i problemi relativi alla celerità dei processi ed alla certezza della pena Stefano Vinti Condividi