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"La legge sullo sbarramento alle europee è uno spartiacque o si va avanti con un modello con due grandi partiti e 3-4 forze intermedie o si torna indietro con coalizioni frammentarie, divise non in grado di governare". Così il numero due del Partito Democratico, Dario Franceschini in un'intervista a La Repubblica in cui sottolinea che lo sbarramento serve "per far nascere delle aggregazioni". Dimostrazione è il fatto che "dieci giorni fa c'è stata una scissione a sinistra - spiega - e dieci giorni dopo, con la soglia, si riparla di una lista comune". Una legge che non porta alcuna convenienza, anzi "sarebbe un discorso offensivo - replica Franceschini -, il risultato del Pd alle europee dipende da tutt'altro: la proposta politica, la compattezza del gruppo dirigente". Un grande partito come il Pd deve pensare ad alleanze programmatiche aggiunge Franceschini che definisce l'Italia dei valori ''un partito temporaneo come tutti quelli che nascono attorno ad una persona''. Sulla questione della leadership all'interno del Pd e sulle idee di Pierluigi Bersani, infine Franceschini aggiunge: "non metto in dubbio che le abbia e che siano buone, sarebbe bene che non le tenesse tutte per sé fino al congresso di ottobre". Condividi