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No alla scissione, sì ad un cartello delle forze di sinistra per superare l'eventuale soglia del 4% alle Europee: questa, in sostanza, la posizione emersa nell'incontro nazionale dell'area del Prc ''Rifondazione per la sinistra'' (Rps), cioè la 'mozione 2' che aveva proposto al congresso la candidatura di Nichi Vendola alla segreteria contro quella, poi vincente, di Paolo Ferrero. Per i partecipanti si tratta di ripartire dalle tesi di Bertinotti, non di lasciare il partito, come ha scelto invece Vendola. L'appuntamento nazionale organizzato ieri (che ha visto due relazioni introduttive, una politica di Augusto Rocchi e una organizzativa di Sandro Valentini) ha proposto all'assemblea due obiettivi: ''Rilanciare con forza a tutta la sinistra la proposta di un cartello elettorale comune e unitario di tutte le forze della sinistra in vista delle prossime elezioni europee; e costruire nei territori l'area, in modo aperto, democratico, di massa e dal basso''. All'incontro erano presenti tutti gli oltre 40 membri del Cpn (Comitato politico nazionale, il ''parlamentino'' del Prc) che aderiscono all'area Rifondazione per la sinistra dentro il Prc. Presenti anche cinque (su 28) membri della Direzione del Prc ed esponenti dell'area Rifondazione per la sinistra che hanno deciso di non seguire Vendola nella sua scissione dal Prc (Luigi Cogodi, Augusto Rocchi, Rosi Rinaldi, Giusto Catania, Damiano Guagliardi). Gli aderenti all'area 'Rifondazione per la Sinistra', secondo gli organizzatori, dentro il Prc rappresenterebbero la pressoché assoluta totalità dei voti registrati dall' ex mozione 2 in regioni come Sardegna, Calabria, Sicilia, Abruzzo, Piemonte, Valle d'Aosta. Alla riunione è stato deciso di dotarsi di strumenti organizzativi di coordinamento interno democratici e condivisi da tutta l'area 'Rifondazione per la sinistra nel Prc', nonché la nascita di un coordinamento nazionale dell'area e l'idea di una grande assemblea di tutti i simpatizzanti e militanti dell'area da tenersi a febbraio. Sul piano politico è stata lanciata la proposta di costruire dal basso e a livello territoriale dei circoli, dei comitati di lotta contro la crisi e di appoggio alla mobilitazione che le grandi categorie della Cgil dei metalmeccanici, dei dipendenti pubblici e degli edili stanno portando avanti in questi giorni e che culmineranno nella manifestazione nazionale del 13 febbraio. Condividi