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PERUGIA - ''A rendere ancora piu' difficile la vita del processo vi e' il crescente fenomeno della sovraesposizione mediatica di esso e le pesanti ricadute sull'opinione pubblica, spesso mobilitata a favore e contro gli esiti che ne scandiscono il tormentato percorso e i magistrati che lo gestiscono''. E' stato questo un'altro dei passi della relazione del Presidente della Corte di Appello di Perugia Antonio Buonajuto che ha confermato per il distretto della Corte di Appello di Perugia un giudizio positivo sostanzialmente, con ''segnali di ripresa gia' riscontrati lo scorso anno'', confermati dalla tenace opera di ottimizzazione delle modeste risorse disponibili e ''all'intenso impegno, al limite dell'umanamente esigibile, profuso da tutti coloro che concorrono alla amministrazione della giustizia''. Citando i dati, il presidente Buonajuto ha sottolineato che questa Corte di Appello ha un saldo attivo tra affari sopravvenuti ed affari definiti, ponendola al primo posto della graduatoria delle corti di appello in base agli indici di ricambio civile (114,5%) e al secondo posto in base all'indice di ricambio penale (139,8); lusinghiero e' il risultato segnato dal settore del lavoro e della previdenza che ha registrato una riduzione delle pendenze del 25% rispetto a quello della scorso anno. Sul fronte degli organici, permane l'insufficienza, sia in giudici (sono 16, ne servirebbero di piu') che nel personale amministrativo dove su un organico di 55 unita' ne sono presenti 40. Il Tribunale di Perugia, nonostante il trasferimento di 5 magistrati (su 28 giudici in organico) e' riuscito a definire 13.389 processi rispetto ad una sopravvenienza ddi 13.679, registrando una pendenza di 18.739 affari pressoche' pari a quella precedente di 18.449 procedimenti. A Terni, al continuo aumento della sopravvenienza si contrappone un pari aumento delle definizioni passate da 1.484 a 1.559. Sicuramente positivo il dato del tribunale di Orvieto che registra una prima diminuzione delle pendenze (da 689 a 657). In netta ripresa grazie al completamento dell'organico dei magistrati sono i dati del tribunale di Spoleto che ha definito 530 provedimenti civili, rispetto al 366 dello scorso anno. Sul problema sedi distaccate, Buonajuto riconoscendo a Foligno e Citta' di Castello un forte impegno, ha sottolineato l'opportunita' di sopprimere le sedi distaccate di Assisi, Gubbio e Todi che ''assorbono - ha detto - risorse che se impiegate per intero nella sede del capoluogo arrecherebbero con evidenza, risultati di maggiore efficienza e efficacia''. Che la giustizia abbia necessita' di snellezza, di modernizzazione e' indubbio; ''l'innovazione - ha concluso Buonajuto - e' per il buon funzionamento della giustizia, una priorita''', cosi' l'informatizzazione. Ha ricordato la programmata istituzione del Portale Web della Corte d'appello, il progetto ''document library'' (la scansione delle sentenze, ordinanze e decreti in materia penale, civile e di lavoro). Ed ancora, fallimenti in diminuzione nel circondario di Perugia, delle esecuzioni mobiliari; aumento delle pendenze degli affari civili dinanzi ai 12 giudici di pace (da 10.322 a 10.946, dei quali 5.311 di opposizione a sanzioni amministrative, tra cui quelle in violazione al codice della strada per il transito nella zona a Traffico limitato dei centri storici. Tra i reati commessi da stranieri, questi sono aumentati, cosi' i giudizi con rito direttissimo (il 75% presso il tribunale di Perugia); procedimenti di violenza sessuale, al tribunale di Perugia ne sono arrivati 52, dei quali 32 definiti; a Terni 8 e 4 per pedopornografia, mentre in grado di appello se sono stati trattati 8. Infine i reati societari e di bancarotta e inerenti il diritto penale dell'economia: modesto aumento (solo 4), mentre non c'e' stata segnalazione per i reati di bancarotta semplice; in appello sono stati trattati 19 procedimenti per reati societari e di bancarotta e 3 per usura. Condividi