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PERUGIA - Educare i bambini ad affrontare le situazioni di pericolo e sviluppare la cultura della protezione civile a partire dalla scuola: sono gli obiettivi del progetto didattico “Alla larga dai pericoli”, promosso dalla Regione e da “Anci” Umbria e rivolto agli alunni delle ultime classi degli Istituti primari. All’iniziativa, presentata stamani a Perugia dall’assessore regionale alla Protezione Civile Vincenzo Riommi, dal presidente ANCI Umbria Paolo Raffaelli, dal responsabile ANCI per la Protezione Civile Salvatore Stella e da Valeria Poggi del Servizio Protezione Civile della Regione Umbria, hanno aderito 58 scuole, oltre 300 classi (in prevalenza V elementari) per un totale di più di 4mila alunni. Il progetto prevede lezioni tenute da volontari della protezione civile opportunamente formati: sono 16 le Associazioni umbre che collaborano all’iniziativa e 52 i volontari partecipanti. Verranno utilizzati mezzi audiovisivi, sono previste attività finalizzate al coinvolgimento diretto degli alunni come laboratori tenuti dagli insegnanti nel corso dei quali i bambini saranno a chiamati a produrre materiali (come cartelloni, disegni, riflessioni scritte, collages etc.) sui temi della protezione civile. I lavori realizzati in classe saranno poi selezionati da una apposita Commissione ed i tre migliori verranno premiati nel corso della giornata conclusiva del progetto, in cui si terrà una simulazione delle attività di protezione civile ed a cui parteciperanno rappresentanti di Regione, ANCI, Associazione di volontariato, delle classi e delle scuole partecipanti. “Come testimoniano anche i più recenti fatti di cronaca – ha detto il presidente ANCI Umbria, Raffaelli - troppe parti del territorio nazionale sono fuori da ogni logica di tutela e di sicurezza per i cittadini. Con questo progetto intendiamo sviluppare l’idea di autotutela e di incolumità della persona a partire dal singolo. Come ANCI – ha concluso Raffaelli – abbiamo svolto un ruolo di coordinamento tra i diversi soggetti che operano nel progetto e abbiamo sollecitato le iniziative dei Comuni, ciò in accordo con la Regione Umbria e con le Associazioni di volontariato della protezione civile”. “Il progetto – ha spiegato Riommi – rientra tra le politiche della Regione per innalzare il livello di consapevolezza della popolazione sui temi della sicurezza legata a diversi fattori di rischio. Ci siamo rivolti alle scuole per formare i nuovi cittadini e metterli in condizione di fronteggiare i pericoli. Siamo voluti partire dall’ordinario, dai più piccoli, perché scuola e bambini hanno un grosso impatto educativo sulle famiglie e sulla comunità”. “Più dell’80 per cento delle scuole primarie ha aderito all’iniziativa – ha detto Salvatore Stella. Una risposta significativa che vede coinvolti 60 dei 92 comuni umbri. L’Umbria è una regione attrezzata a livello istituzionale e di volontariato per quanto riguarda la protezione civile, ma occorre rafforzare la diffusione di una cultura in materia. Il progetto consente ai Comuni, spesso a corto di risorse, di potere agire anche su questo fronte in stretta collaborazione con le altre istituzioni ed il mondo della scuola e del volontariato”. Valeria Poggi ha sottolineato che il progetto, diversamente dal precedente denominato “A scuola di terremoti” ed avviato nel 2001, è esteso a tutti i tipi di rischio, non solo quello sismico. Come in passato “la volontà che anima l’impegno di tutti i soggetti coinvolti – ha detto Poggi - è comunque di evitare manifestazioni di facciata e realizzare iniziative veramente utili per la comunità”. Condividi