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Giornata vivacissima sul fronte della scuola quella odierna in Umbria. Bersaglio di non proprio amichevoli attenzioni è stato il Piano regionale di dimensionamento scolastico che arriva domani all'attenzione del Consiglio di Palazzo Cesaroni che dovrebbe ratificarlo definitivamente al termine di una seduta che si prevede altrettanto movimentata, visto che questo documento presta il fianco a non poche critiche che si esprimono anche, e soprattutto diremmo, nel campo delle forze politiche di maggioranza. Ad aprire il fuoco per primo è stato stamattina il capogruppo di Rifondazione Comunista, Stefano Vinti, che l'ha paragonato nientemento che ad "un rogito notarile", per come segue pedissequamente - a suo parere - i desiderata ministeriali nei confronti dei quali si è espressa una forte opposizione nel Paese. L'esponente di Rifondazione Comunista, che è anche segretario regionale del Prc, si esprime quindi anche a nome del suo partito negando perfino la dignità di "documento politico" al Piano in questione esprimendo "un giudizio fortemente negativo sull’iter che ha accompagnato la redazione della proposta della Giunta regionale". In particolare Vinti sottolinea le carenze partecipative che hanno accompagnato questo documento, con troppo istituzioni scolastiche e interi territori (Todi, Assisi e anche Terni) ai quali non è stato dato modo di esprimersi su ciò che veniva stabilito in altre sedi. Ne è venuto perciò fuori un documento privo di ogni "idea di scuola, mentre sarebbe utile ragionare su come sviluppare poli scolastici di eccellenza in grado da un lato di rispondere alle nuove esigenze formative e dall’altro di garantire percorsi formativi che assicurino sbocchi professionali concreti sul territorio". Da qui l'impegno di Rifondazione Comunista a tentare domani "di migliorare, per è quanto possibile, il testo che approderà in aula attraverso la presentazione di emendamenti che affrontano i nodi più spinosi del testo e raccogliere così le istanze che numerose arrivano dalle realtà locali". Alle parole di Vinti hanno fatto eco da Terni quelle dell'assessore comunale Giocondo Talamonti, che però interviene nel dibattito nella sua qualità di dirigente scolastico (è preside dell'Ipsia "Pertini") e del consigliere provinciale Danilo Buconi, capogruppo di Sinistra Unita, che proprio ieri ha ufficializzato la sua intenzione di concorrere alle primarie del centro sinistra per la scelta del candidato alla Presidenza della Provincia. Entrambi sono autori di missive indirizzare alla Presidente Lorenzetti. L'ing. Talamonti per ribadire quanto da tempo va sostenendo, ovvero che a Terni "la scuola non è stata ascoltata; che il Piano di dimensionamento non è mai arrivato agli operatori scolastici e che le decisioni sono state assunte in presenza di soli 16 membri su 39 aventi diritto". "Si fa fatica - aggiunge - a comprendere quali motivazioni spingano al dimensionamento scolastico voluto dalla Provincia di Terni, tenuto conto che la stessa fretta non ha animato la Provincia di Perugia e che non esiste conformità fra gli interventi delle due Province. Talamonti aggiunge poi che anche "La Flc Cgil non può che dare un giudizio estremamente negativo", come ha essa stessa dichiarato in una nota al riguardo, "così come fanno le Rsu di tutte le scuole: Itis, Ipsia, Itc, Ipcc, Istituto d'Arte-Itg", per cui "fra gli addetti ai lavori, e non solo, cresce la curiosità circa l'ostinazione provinciale nel voler realizzare un intervento di cui oltre alla contrarietà di tutti (Sindacati, Rsu, docenti, Ata, Dirigenti Scolastici, studenti e famiglie), nessuno ha bisogno". Lo stesso tono della missiva di Buconi alla Lorenzetti, inviata per conoscenza anche al Presidente del Consiglio regionale Mauro Tippolotti, a quello della Terza Commissione regionale e ai Capigruppo, per chiedere il rinvio dell’approvazione del piano regionale. A supporto della sua richiesta Buconi fa presente che la legge 189/2008 prevede il termine delle iscrizioni per l’anno scolastico 2009/2010 al 28 febbraio, per cui -spiega - c'è tempo per posticipare la discussione e la votazione del dimensionamento da parte del Consiglio regionale "a dopo la fine del prossimo mese". Su questa richiesta auspica infine "una presa d’atto anche delle forze politiche ed istituzionali del territorio ternano con l’apertura di un serrato dibattito che metta in mostra tutte le posizioni in campo sull’argomento anche da parte di chi ricopre attualmente incarichi istituzionali e di chi si candida a ricoprirli per il prossimo futuro”. Ai due replicano direttamente, dalla Provincia di Terni, il Presidente Andrea Cavicchioli in persona e l’Assessore alle politiche scolastiche Donatella Massarelli, sostenendo che “non è stato mai rifiutato il confronto e il dibattito su questi temi ed in generale sulle questioni che hanno riguardato l’Ente e le dinamiche della comunità locale", e ridadendo che in particolare sul dimensionamento, "nel rispetto della normativa applicabile, sono state svolte tre conferenze preparatorie di ambito e la conferenza provinciale alle quali hanno partecipato i membri di diritto e i soggetti interessati del settore, con un deliberato assunto all’unanimità, e con una sola astensione". Accennato anche al coinvolgimento della Commissione consiliare e del Consiglio provinciale, "con la comune decisione, presa prima nella Commissione poi nella Conferenza dei Capigruppo e ratificata dal Consiglio, di procedere all’informativa del piano, votato nella conferenza provinciale, e di chiudere quindi il procedimento tenendo conto che l’atto era frutto di volontà anche di altri soggetti istituzionali”, Cavicchioli e Massarelli ricordano anche di aver incontrato delegazioni di dirigenti scolastici, genitori e studenti e di aver illustrato in tutte le sedi l’impostazione della proposta di piano deliberata dalla conferenza provinciale. “Siamo ovviamente disponibili – assicurano i due – al confronto nelle occasioni che si offriranno sia istituzionali che politiche", aggiungendo che "La proposta della conferenza provinciale non si è limitata a una mera, doverosa ed inevitabile applicazione della legge sulla base dell’impostazione del Ministro Gelmini, che è rivolta solo ai tagli, ma traccia un disegno per sostenere, rilanciare ed investire sull’istruzione tecnica e professionale, canalizzando risorse della formazione professionale, mantenendo le strutture scolastiche e l’identità delle stesse, legandole alle esigenze del mercato locale e tenendo presenti gli interessi e i diritti degli studenti". Il dimensionamento è stato quindi portato avanti "sulla base di questo progetto, consapevoli che se fossero state proposte altre ipotesi sarebbe cambiato il prodotto ma i fattori sarebbero rimasti identici ed avremmo avuto la protesta di altre scuole, in quanto gli istituti con meno di 500 studenti, secondo la normativa applicabile, debbono essere accorpati, sotto il profilo amministrativo, con altri". Nella nota di Cavicchioli e Massarelli si fa anche presente "che in tutta la provincia fra le scuole medie primarie e secondarie sono state ridotte soltanto 4 dirigenze scolastiche sulle 43 complessive e che il Presidente della Provincia ha accompagnato la trasmissione della proposta di piano alla Regione con una lettera inviata al Ministro dell’Istruzione, al Presidente della Regione e all’Assessore regionale competente con la quale, fermo restando il giudizio positivo sul lavoro svolto, si segnala l’opportunità di attivare un confronto in sede di Conferenza Stato-Regioni per verificare le problematiche relative all’armonizzazione fra l’annunciata riforma della scuola secondaria e il dimensionamento scolastico e per le determinazioni conseguenti”. Condividi