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di Daniele Bovi Consiglio comunale quantomeno agitato e ricco di spunti quello di ieri a Marsciano. Piatto forte, e indigesto per molti, quello del biodigestore di Olmeto. I toni si scaldano sull’ordine del giorno presentato dal capogruppo del Prc Federico Santi. Ordine del giorno che prevede il congelamento della questione biodigestore fino a nuove elezioni. Approvato alla fine di un piccolo psicodramma, con tanto di urla belluine, dopo la sospensione dei lavori chiesta dal Pd. Alla fine il time out chiesto dal Pd non sarà di qualche minuto, ma di più di 40: il tutto fra lo sbigottimento di chi da quella riunione era rimasto fuori e dei cittadini presenti alla seduta. Dentro intanto, Chiacchieroni si impone: il sindaco non accetta la spaccatura a metà che c’è fra i consiglieri del Pd sull’ordine del giorno di Rifondazione. Poi arriva, raccontano, il coup de theatre, così riassumibile: “O votate compatti, oppure queste sono le mie dimissioni”. Un ruolo di primo piano, in tutto questo bailamme, lo gioca il capogruppo dell’Udc (all’opposizione in Consiglio) Marco Regni, che qualche maligno chiama “capogruppo vicario della maggioranza”. Una collaborazione strettissima col Pd che molti indicano come l’anticamera di un possibile accordo. “E’ lui – dicono in Consiglio – che detta la linea”. Sua, dicono, l’idea (fallita) di far saltare il numero legale. Sua, ancora, l’idea di votare compattamente l’odg di Rifondazione. Dal Consiglio non doveva trapelare l’immagine di un Pd spaccato a metà come una mela. “L’opinione pubblica – dicono - non doveva sapere di questa spaccatura”. E del biodigestore delle polemiche se ne riparlerà dopo le elezioni, a bocce ferme. Condividi