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“Occorrono misure straordinarie a difesa dell’apparato produttivo, del lavoro e delle famiglie. La profondità della crisi economica, dovuta alla implosione del liberismo globalizzato, impone un aggiornamento costante dei nostri strumenti di programmazione”. Lo afferma il segretario regionale di Rifondazione comunista, Stefano Vinti, reputando “necessario che il Dap sia accompagnato da un documento politico che assuma la necessità di definire alcune misure immediate di carattere straordinario”. Per il consigliere regionale “la crisi è resa ancora più acuta dai vincoli imposti dal trattato di Maastricht e dall’inadeguatezza assoluta delle misure anticrisi messe in atto dal governo Berlusconi, come ad esempio il saccheggio del Fas, i fondi delle Regioni. Se la Cgil dell’Umbria stima per il 2009 un aumento di richieste di cassa integrazione di circa 20mila lavoratori, la Regione deve assumere questo dato drammatico e dare risposte adeguate. La fase è ulteriormente complicata dai tagli inusitati del Governo sulle politiche sociali umbre, tagli di circa 14 milioni di euro, cioè il 50 per cento del totale”. Riferendosi al Documento annuale di programmazione, Vinti propone tre linee di intervento: “la prima riguarda il sostegno alle imprese. Se i pagamenti della Pubblica amministrazione impiegano mediamente 500 giorni per arrivare alle imprese, si corre il rischio che migliaia di esse saltino, quindi occorre ridurre drasticamente il tempo dei pagamenti, passando dal sistema dei fondi, che hanno tempi medi di un anno e sei mesi, al sistema dello ‘sportello’, che dia risposte, al massimo, entro 15 giorni. Per quanto riguarda le famiglie, dal momento che si stimano decine di migliaia di esse come ‘a rischio usura’, occorre potenziare il fondo per la Fondazione umbre contro l’usura. Infine, è urgente istituire un fondo regionale, in accordo con gli enti locali, in grado da esentare coloro che perdono il lavoro dai pagamenti delle tariffe e dei servizi pubblici, delle tasse e imposte regionali e comunali, per dare loro un concreto sostegno al reddito. Ovviamente tale esenzione terminerà una volta riattivato il rapporto di lavoro. Queste sono misure concrete e chiare – conclude - a sostegno di chi è vittima del liberismo e della sua crisi”. Condividi