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di Gianluca Schippa Presidente del Circolo Prc di Bettona Non rispondere alle tante stupidità e falsità potrebbe sembrare avere torto o responsabilità. Allora prima di tutto a questi signori, Sindaco e Vice, che contro l’ostruzionismo della sinistra, sul problema ambientale, si devono incontrare con il sottosegretario del Ministero dell’ambiente Roberto Menia, esponente di spicco di AN e molto legato all’ex esponente del MSI e Repubblichino Mirko Tremaglia, suggerisco di essere molto cauti nel frequentare certe amicizie e di approfittare del viaggio a Roma per andare invece a trovare il Ministro ai Beni Culturali per completare, come promesso in campagna elettorale, i lavori di Villa Boccaglione a cui si era già interessato inutilmente l’Onorevole Bocchino venuto a Bettona su invito del Presidente del circolo locale e componente della Federazione Provinciale di AN Valerio Bazzoffia. Liquidiamo, comunque, la polemica speciosa sollevata da questi amministratori di centro-destra, che si smentiscono da soli, visto che oggi dicono che non c’è accordo con la Regione quando fino a pochi giorni fa hanno sostenuto l’esatto contrario. Infatti dicevano che l’assessore regionale all’ambiente aveva sottoscritto il protocollo e che tutto si sarebbe sistemato in poco tempo. Così non è e evidentemente i “padrini” e i “consulenti” di cui si sono circondati non sono serviti allo scopo. Per quanto concerne la situazione del Partito di Rifondazione Comunista devo dire che forse è meglio essere sconfitti dalla storia che essere condannati per i crimini e le stragi nazi-fasciste accertate e ampiamente documentate, e soprattutto è meglio non essere i vincitori di una storia, quale quella odierna, in cui costantemente e prepotentemente gli interessi dei pochi, ma ricchi e potenti, prevalgono su quelli dei molti. Per quanto concerne le problematiche ambientali del comune di Bettona dobbiamo invece rilevare che alla fine, anche la Regione dell’Umbria, e l’assessore all’ambiente, si sono resi conto che la proposta avanzata dalla amministrazione di centro-destra per sostenere gli allevatori conteneva limiti e lacune. Rifondazione Comunista infatti è contraria, ed ha posto il veto, sulla realizzazione della seconda laguna per i reflui e sulla gestione dell’impianto di depurazione che non può essere gestito dalla CODEP in quanto controllore e controllato. Gli allevamenti zootecnici per Rifondazione Comunista sono stati e sono tutt’ora un’attività economica da tutelare e da sostenere a condizione però che si trovino soluzioni compatibili con l’ambiente e che non siano fonte di disagio per la popolazione. L’idea è di puntare su allevamenti di piccole e medie dimensioni condotti da imprenditori agricoli a titolo principale che possano accedere agli aiuti della Regione e della Unione Europea. Rifondazione Comunista invece è nettamente contraria a stalle con grosse concentrazioni di bestiame che siano di proprietà di aziende mangimistiche, del nord o locali che siano. La situazione del nostro comune, che certamente presenta alcuni limiti in campo ambientale dovuti anche alla gestione del passato, dove però non si è mai sentita la voce dell’opposizione, né tanto meno interventi della magistratura nei confronti degli amministratori comunali, corre il rischio di essere definitivamente compromessa a seguito dell’approvazione del Piano Regolatore Generale di cui tanto si vanta l’amministrazione comunale. Area agricole di pregio che spariscono per far posto a nuove stalle, strade panoramiche sottoposte a tutela ambientale e panoramica invase da nuove costruzioni. Aree da tutelare come coni visuali per la presenza di zone sottoposte a vincolo monumentale in cui si prevede la cementificazione e palazzi alti fino a 9 metri di altezza. Fabbricati sparsi come isolette nel territorio contrariamente alle indicazioni urbanistiche della Provincia. Nuove zone industriali ed artigianali contrastanti con l’accorpamento tanto sbandierato e soprattutto stridenti con una politica di tutela del territorio che va classificato di pregio. Rifondazione Comunista intende sostenere una politica di tutela del territorio e di rilancio di una economia che punti sulle risorse esistenti rappresentate dall’ambiente, dai beni storici-artistici-culturali e sull’ agricoltura e la zootecnia di qualità. Condividi