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PERUGIA - Sul Piano regionale di dimensionamento scolastico la terza Commissione consiliare, presieduta da Enzo Ronca, ha deciso all’unanimità di concedere alla Giunta una settimana di tempo per fare ulteriori verifiche, anche in relazione alle sollecitazioni venute dall’affollata audizione di due giorni fa, e nella convinzione che il nuovo ritardo rispetto alla approvazione consiliare, che si sarebbe dovuta fare entro il 31 dicembre, non dovrebbe avere effetti concreti in quanto il monitoraggio che il ministero si è riservato di effettuare nelle varie realtà scolastiche, inizierà solo dopo il 20 febbraio. La proposta di concedere altro tempo all’esecutivo è stata avanzata, a nome della maggioranza di centrosinistra dal capogruppo del Pd Gianluca Rossi, che ha definito il breve rinvio, “un gesto di attenzione e di sensibilità per non lasciare nulla di intentato nel lavoro di verifica che l’esecutivo può ancora condurre come supplemento di approfondimento, così come di fatto si è verificato per la nota richiesta di una sezione di liceo scientifico a Città di Castello che ha indotto la stessa Giunta a congelare la situazione per qualche mese, in attesa di un protocollo d'intesa al quale si sta lavorando da tempo nel territorio”. La Commissione ha preso atto anche di un emendamento a firma di Oliviero Dottorini (Verdi e civici) che, sempre per la vicenda di Città di Castello, ripropone il passaggio di un indirizzo scientifico dal’ex Itis Franchetti al Liceo Classico Plinio, già formulato nella prima proposta della Giunta regionale. Alla decisione si è arrivati dopo un ampio confronto sugli input venuti dall’audizione e sul quadro fatto dall’assessore alla pubblica istruzione Maria Prodi che così ha difeso l’atto: “Pur nel tempo limitatissimo imposto dalla legge, in pratica dal 18 al 31 dicembre, sono stati fatti tutti i passaggi istituzionali previsti e sulle scelte maturate c’è il consenso dei sindaci. Il vero dimensionamento arriverà comunque a dicembre 2009, quando saranno soppressi molti plessi e si faranno tagli per 40mila unità in tutto il Paese”. Favorevole al rinvio di una settimana e all’autonomia da confermare per il Serafico di Assisi, Stefano Vinti (capogruppo di Prc) che ha comunque espresso “dissenso politico sulla gestione del rovvedimento”, osservando che “a Perugia si sono realizzate negli anni scuole riservate ai figli della borghesia cittadina e scuole di periferia, a san Sisto, come a Ponte San Giovanni, frequentate da extracomunitari e figli di operai”. Condividi