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TERNI – Il Presidente della Provincia Andrea Cavicchioli e l’Assessore alle Politiche scolastiche Donatella Massarelli in merito ad alcune valutazioni relative all’iter del procedimento sul dimensionamento scolastico ribadiscono l’assoluta correttezza degli atti posti in essere e il coinvolgimento delle varie componenti nelle fasi che hanno contraddistinto il percorso. “Si sono tenute - precisano infatti – tre conferenze propedeutiche negli ambiti territoriali di Terni, Narni-Amelia e Orvieto nelle quali sono stati invitati i Comuni, i dirigenti scolastici e le parti sociali che hanno approfondito e discusso le proposte che hanno poi registrato il voto favorevole unanime, con una sola astensione, nella conferenza provinciale del 15 novembre scorso". "Nella stessa conferenza erano presenti tutti i Comuni sede di istituti ed interessati ai provvedimenti in questione, i rappresentante della Direzione scolastica regionale, le organizzazioni sindacali e gli altri soggetti interessati e che hanno voluto contribuire alla discussione. Il procedimento – fanno inoltre notare - è disciplinato in maniera specifica dalla normativa applicabile e il pronunciamento della conferenza provinciale è stato correttamente inviato alla Regione entro il termine perentorio previsto dalla legge Gelmini e confermato dalla Regione stessa". "Il Consiglio provinciale – specificano poi Presidente e Assessore - era stato convocato esclusivamente per un’informativa non potendo lo stesso modificare le decisioni della conferenza provinciale. Gli orientamenti della conferenza stessa sono oggettivamente condivisibili, tenendo conto che per quanto riguarda la scuola dell’obbligo sono stati formalizzati progetti per gli istituti comprensivi che codificano la collaborazione fra scuole di infanzia, elementari e medie, garantendo in questo modo continuità didattica e progetti formativi organici con obiettivi condivisi". "Per quanto concerne gli istituti secondari – aggiungono - anche nell’ottica dei distretti che in ogni caso saranno portati avanti con dinamiche proprie, si è proposto il dimensionamento fra scuole che hanno, pur nella conferma delle rispettive identità e specificità diverse che non vengono messe in discussione, caratteristiche formative simili e possibilità di interazione con vantaggi reciproci". "Si tratta – concludono Cavicchioli e Massarelli – di un atto dovuto previsto dalle leggi che disciplinano la materia, tenendo conto del numero degli studenti di ciascun istituto, che si è portato avanti convinti di aver posto in essere un lavoro proficuo che tiene conto delle caratteristiche delle scuole, della possibilità di un collegamento con il mercato del lavoro locale e delle esigenze del modello di sviluppo su cui si sta lavorando sulla base di quei principi che hanno già riscontrato unanime condivisione”. Condividi