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PERUGIA – Condivisione di massima ma anche alcune richieste di modifica per adeguare il provvedimento alla necessità della comunità e dell'economia regionale, mettendola in condizioni di affrontare la grave crisi economica in atto. Sono queste le osservazioni emerse durante l'Audizione, indetta dalla Prima Commissione del Consiglio regionale, per raccogliere le indicazioni delle categorie sociali ed economiche in merito al Documento annuale di programmazione 2008 / 2011. Prima degli interventi, il presidente della Commissione, Oliviero Dottorini, ha spiegato che dal 2 gennaio si è aperta la sessione di Bilancio e che la Giunta ha già inviato al Consiglio (e quindi alla Prima Commissione) il testo della Legge Finanziaria, mentre presto arriveranno anche il Collegato e il Bilancio. Hanno preso parte all'Audizione Paolo Festi (Umbria Equosolidale), Filippo Bargelli (Confcommercio), Giovanni Nardi (sindaco di Scheggia e Pascelupo), Claudio Ricciarelli (Cisl), Lorenzo Mariani (Confcooperative), Andrea Bernardoni (Legacoop), Micaela Baccarelli (Abi) e Paolo Raffaelli (Anci Umbria). FESTI: “Nel Dap non c'è nessuna menzione della legge sul Commercio equo approvata dall'Assemblea regionale nel 2007 per promuovere la formazione e l'informazione, soprattutto verso giovani e studenti. Chiediamo che venga inserito un apposito richiamo al Commercio equo nell'ambito delle politiche di cooperazione”. BARGELLI: “Importante e positivo l'accoglimento di due proposte di Confcommercio sull'accesso al credito. Mancano però delle valutazioni complete sulle politiche per il turismo (e sulle relative criticità); inoltre l'obiettivo di incrementare le dimensioni delle imprese non ci sembra una priorità, anche perché quelle medio piccole sembrano affrontare meglio la crisi economica in corso”. NARDI: “Un documento significativo, dove però avremmo voluto trovare interventi mirati alla semplificazione e alla velocizzazione delle procedure per le autorizzazioni necessarie per gli impianti, anche di piccoli dimensioni, per la produzione di energia da fonti rinnovabili (eolico, solare, idrogeno, biomasse). Sarà poi necessario impegnarsi per il completamento delle infrastrutture viarie, come la Perugia–Ancona, e ridiscutere il contratto di servizio con le ferrovie, che continuano ad operare tagli che penalizzano alcuni territori”. RICCIARELLI: “Sono 4 i punti su cui riteniamo necessario intervenire: le misure in favore delle famiglie colpite dalla crisi economia e i lavoratori che perderanno il posto di lavoro (servono più fondi e in tempi rapidi); il sostegno alla produttività del sistema regionale, per alcuni settori in particolare, per premiare le imprese che prestano maggiore attenzione ai temi sociali, ambientali e contrattuali; la riforma e la riorganizzazione del sistema istituzionale e l'estensione della sussidiarietà orizzontale; le politiche di redistribuzione del reddito a favore dei lavoratori per contrastare l'impoverimento delle famiglie. MARIANI: “La Regione deve impegnarsi a confermare, anche per il 2009, l'esenzione dal pagamento dell'Irap per le cooperative di tipo A e B. L'Umbria ha inoltre bisogno di una applicazione più forte della legge sulla cooperazione agricola: ci sono stati risultati importanti ma vorremmo che questo impegno fosse mantenuto anche nel prossimo triennio”. BERNARDONI: “La criticità principale che abbiamo riscontrato nel Dap riguarda l'applicazione dell'Irap alle cooperative sociali di tipo A. Secondo quanto previsto dalla legge, l'esenzione per questo tipo di cooperative è scaduta e quindi queste si troveranno a pagare l'Irap (che va ad incidere sulle attività che hanno un alto costo del lavoro, come le cooperative sociali, e che prescinde dal bilancio e dal fatturato) con un aggravio dei costi nell'ordine di 1,5 – 2 milioni di euro all'anno. Chiediamo alla Regione di mantenere, per tutto il 2008, le agevolazioni previste per le cooperative sociali di tipo A, anche in considerazione dell'importante ruolo svolto nella gestione di rilevanti servizi per i cittadini”. BACCARELLI: “Suggeriamo una integrazione per quanto riguarda i flussi informativi e per favorire la diffusione della firma digitale, della fattura elettronica e per agevolare tutti gli strumenti informatici che agevolano la comunicazione e l'informazione”. RAFFAELLI: “I Comuni si trovano ad affrontare gravi difficoltà legate alle previsioni della Finanziaria, che sono state formulate prima dell'esplosione della crisi finanziaria. Rischiamo di non essere in grado di assicurare i servizi ai cittadini e di trovarci con dei bilanci non gestibili. Tra le priorità da affrontare ci sono senz'altro il confronto sul sistema universitario e di alta formazione regionale; la riforma del welfare regionale, riequilibrando le priorità e affrontando per tempo la questione giovanile (reati, arresti e disagio dei minori), evitando di trascurare i segnali preoccupanti che ci arrivano; il superamento della frammentazione del sistema dei servizi pubblici locali”. Scheda Dap 2009 Il Documento annuale di programmazione prende prioritariamente in considerazione le azioni per fronteggiare la crisi economica, ma si sofferma anche su altri due grandi temi che caratterizzeranno la fine della legislatura regionale: il percorso di avvicinamento al federalismo fiscale e il tema della produttività. Per quanto riguarda gli indirizzi di programmazione generale, la descrizione del complesso delle azioni regionali prioritarie per il 2009 parte dai 10 “Progetti caratterizzanti” del Patto e si sofferma quindi sulle priorità per l’anno 2009 per ciascuna politica. Il 2009 vedrà la definizione e la prima attuazione di provvedimenti come il nuovo Piano dei rifiuti, i nuovi Piano sanitario e sociale e la prosecuzione dell’attuazione degli interventi per le politiche di sviluppo e coesione. Le previsioni del Pil sono negative per il 2008 e 2009 (- 0,4 e – 0,5 per cento) per tornare a “salire” nei due anni successivi (+ 0,8 nel 2010 e + 1,3 per cento nel 2011). Le azioni e i programmi per il 2009 si muovono in sostanziale continuità con le politiche dei documenti annuali precedenti e con la filosofia di fondo del Patto per lo Sviluppo. Non ci sarà, per il 2009, aumento dell’imposizione fiscale regionale: tasse e tributi propri dell’ente rimarranno invariati e il pareggio di bilancio sarà ottenuto attraverso un ulteriore contenimento delle spese di funzionamento e per il personale della Regione, il recupero dell’evasione fiscale e tributaria, il minore ricorso ai prestiti bancari e con la valorizzazione del patrimonio immobiliare. La spesa sanitaria seguirà la riprogrammazione già decisa con apposita legge regionale, il bilancio per il 2009 è di circa 2miliardi e 100milioni di euro. Condividi