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PERUGIA - Servirà a disciplinare le emergenze “quotidiane” sui treni, come malori di varia gravità ai passeggeri, danni a persone, infortuni durante la salita o discesa dalle carrozze, il documento d’intesa siglato stamani a Perugia tra la Regione Umbria e la Rete Ferroviaria Italiana. All’incontro erano presenti i dirigenti delle direzioni compartimentale movimento e infrastruttura di Firenze e Ancona, Luciano Frittelli e Paolo Pallotta, il direttore della direzione Sanità e Servizio Sociale della Regione Umbria, Paolo Di Loreto, il dirigente della centrale del “118” di Perugia, Fulvio Bussani. “L’intesa per la gestione delle emergenze sanitarie che coinvolgono i passeggeri dei treni in transito o fermi sull’infrastruttura ferroviaria nazionale del territorio umbro, servirà anche a standardizzare le procedure d’intervento del ‘118’ – ha detto Di Loreto – In pratica si vuole formalizzare un metodo che già si applica e dal quale sono escluse le emergenze gravi. Ciò ci permetterà di utilizzare in maniera più razionale le risorse”. Scendendo nel particolare il direttore regionale ha spiegato: ”Di fronte alle grandi emergenze siamo già organizzati, ora ci serviva un protocollo per interventi particolari come ad esempio danni a persone per oggetti lanciati contro il treno, infortuni durante la salita o discesa dalle carrozze o per caduta all’interno delle carrozze per brusche partenze o frenate. La gestione delle procedure operative andrà a migliorare quelle già consolidate tra il ‘118’ ed il personale della rete ferroviaria italiana, per evitare dispendio di energie e, in generale, garantire una maggiore sicurezza dell’intervento di emergenza sanitaria. Le nuove linee procedurali e comportamentali entreranno in vigore all’atto stesso della firma dell’intesa. Il personale delle due strutture è stato già informato delle nuove procedure da adottare e che daranno a tutti i cittadini una maggiore garanzia di salvaguardia della propria salute”. “L’accordo sostanzialmente non modifica di molto la metodologia già sperimentata, ma individua dei punti precisi in cui i treni si potranno fermare per trasportare il passeggero in un’ambulanza, oppure come intervenire a bordo delle carrozze che non sempre sono agevoli e spesso troppo strette”. Il dottor Bussani del “118”, dopo aver evidenziato l’importanza dell’accordo, ha posto l’accento sulla necessità di fornire tutti i treni di defibrillatori “indispensabili in caso di arresto cardiaco”. “Dobbiamo fare in modo che tutti i treni abbiano a disposizione questo strumento e che il personale sia in grado di usarlo – ha detto – Mi auguro che ‘Rfi’ sia sensibile anche su questo punto. A volte bastano pochi minuti per salvare o perdere una vita umana”. Condividi