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ROMA - Scatta la custodia cautelare in carcere nei confronti dei ragazzini che commettono reati - come lo spaccio di hashish - e che, dopo essersi allontanati anche dai genitori che inutilmente hanno cercato di recuperarli, non accettano neppure di essere seguiti dai servizi sociali e continuano nello loro attivita' di piccoli delinquenti. La conferma della estrema misura di sicurezza - per i casi limite di minori allo sbando - viene dalla Cassazione che ha convalidato la misura di prevenzione nei confronti di un ragazzino quindicenne di Perugia. L'adolescente - che frequentava maggiorenni - era stato sorpreso dai carabinieri in borghese con 30 grammi di hashish e 45 euro in tasca come provento dello spaccioda lui stesso ammesso. Senza successo M. B. ha protestato contro l'ordinanza del gip che lo aveva messo in cella, provvedimento ratificato anche dal Tribunale di sorveglianza. Per la Cassazione - sentenza 46040 - questa misura 'forte' e' giustificata in quanto il ragazzino ''rifiuta una esistenza regolare, tanto da essere ripudiato dagli stessi genitori, non vuole l'aiuto dei servizi sociali, frequenta complici maggiorenni''. Insomma, M.B. conduce uno ''stile di vita'' che fa temere che se rimesso in liberta' tornera' a delinquere. Tuttavia in seguito - sottolinea la Cassazione - il gip verifichera' se e' possibile trovare una Comunita' dove il minore possa essere inserito. Condividi