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PERUGIA - Una navicella spaziale in rampa di lancio da quattro anni: e' stata paragonata a questo, l'ipotesi di costituire a Perugia un Irccs, e cioe' un istituto di ricovero e cura a carattere scientifico sulle biotecnologie del trapianto che comprenda, oltre all'ematologia, unita' di ricerca di base in microbiologia, farmacologia e chimica. Il paragone ''spaziale'' e' stato proposto stamani nella conferenza stampa al residence Chianelli per malati leucemici tenuta dal professor Fabio Massimo Martelli, direttore della sezione di ematologia ed immunologia clinica dell'universita' di Perugia, insieme ai suoi piu' stretti collaboratori (Falini, Aversa, Micucci, Velardi) ed a Franco Chianelli, presidente dell'omonimo comitato per la lotta alle leucemie. Secondo Martelli ed il suo team di ricercatori, realizzare un Irccs ''e' indispensabile per implementare le attivita' di ricerca, avere accesso ad importanti finanziamenti senza aggravi per la sanita' regionale, assicurare un futuro a tanti giovani ricercatori, impedendo la cosiddetta 'fuga dei cervelli', costituire un modello di eccellenza per altri settori della medicina e chirurgia in Umbria''. Se l'obiettivo Irccs non dovesse essere raggiunto, si potrebbe andare incontro - e' stato sottolineato nel corso dell'incontro - ad un severo ridimensionamento delle attivita' della stessa struttura di ematologia, ''l'istituzione clinica e di ricerca piu' prestigiosa dell'Umbria'' (negli ultimi cinque anni ha attratto finanziamenti, nazionali ed internazionali, pari a 3,2 milioni di euro, operando in costante collegamento con prestigiose istituzioni mondiali di ricerca sulle malattie del sangue, come l'istituto israeliano Weizman e l'universita' americana di Stanford). Di Irccs per le biotecnologie del trapianto - e' stato ricordato - si comincio' a parlare nel 2004, e da allora la proposta ha ricevuto il sostegno delle istituzioni regionali e di tutti i ministri della salute che si sono succeduti. Nel 2005 per sostenere questo obiettivo e' stata anche creata una fondazione, presieduta dal rettore, Francesco Bistoni: ''da allora, purtroppo - e' stato ribadito stamani - nulla di burocratico e amministrativo e' stato posto concretamente in essere''. In questo frattempo, la struttura di ematologia (con il suo centro all'avanguardia per i trapianti di midollo da donatori noncompatibili su malati leucemici) si e' posta come importante punto di riferimento nazionale ed internazionale nel campo della diagnosi e del trattamento delle malattie maligne del sangue, divenendo centro di attrazione, specie dopo la realizzazione del residence Chianelli, per molti pazienti, italiani e stranieri. Nel settore della ricerca, la struttura perugina ha messo a punto metogologie diagnostiche e protocolli terapeutici innovativi, la cui efficacia ha ricevuto riconoscimenti a livello internazionale. Attualmente i laboratori sono dispersi in molteplici sedi, e la loro sistemazione razionale in un unico edificio denominato Creo (Centro ricerce emato-oncologiche), immaginata dal professor Martelli, sta segnando il passo. ''Bisogna dare un futuro a tutte queste attivita' - ha ribadito il professor Martelli - ed e' per questo che realizzare l'Irccs non e' solo necessario ma strettamente indispensabile''. Condividi