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Rifondazione comunista di Perugia condivide pienamente la scelta della Cgil di indire lo sciopero generale per il prossimo 12 dicembre. Uno sciopero che si è imposto nei fatti come esigenza di unificare le lotte in corso e quelle già convocate. Sosteniamo con convinzione la piattaforma:  opposizione alle politiche sociali ed economiche del governo e opposizione seria e decisa a Confindustria. Gli studenti che anche a Perugia in queste settimane si stanno mobilitando in massa per la difesa dell’istruzione pubblica al grido di “non pagheremo la vostra crisi” stanno indicando la strada da intraprendere. È del tutto evidente, infatti, che il governo sta portando avanti un sistema organico di gravi provvedimenti su tutti i versanti senza incontrare una credibile opposizione parlamentare: lavoro, scuola, università, sanità, enti locali. Siamo di fronte ad un attacco pesante nei confronti dei diritti sociali, con l'obiettivo dichiarato di ulteriori privatizzazioni dei servizi e di uno stato sociale minimo e residuale. La volontà di smantellare il contratto collettivo nazionale di lavoro, la messa in discussione del diritto di sciopero e il nuovo affondo nei confronti dell’articolo 18  sono parti centrali e decisive del disegno del governo e di Confindustria, che, attraverso provvedimenti gravissimi che aumentano ulteriormente la precarietà e riducono garanzie e diritti, intendono da una parte ridisegnare un ruolo marginale per il sindacato, dall’altra dividere e impoverire ulteriormente i lavoratori, far regredire i diritti e la democrazia. Tutto questo in un contesto di forte crisi dell’economia reale a cui si accompagnano i primi contraccolpi della crisi finanziaria, la cui profondità non è ancora del tutto prevedibile. Di certo siamo in un contesto di recessione con un governo capace soltanto di socializzare le perdite di banchieri e speculatori, mentre sono già oltre 300mila tra imprese private e impiego pubblico i lavoratori precari a cui potrebbe non essere rinnovato il contratto. Il ricorso alla cassa integrazione ha avuto un aumento esponenziale in questi mesi, oltre il 35% in più rispetto allo scorso anno. La situazione è così critica che tutte le regioni hanno lanciato l’allarme, le casse degli ammortizzatori sono vuote e allo stato attuale non riusciranno a coprire neanche la richiesta da qui a fine dicembre. Noi pensiamo che occorra intervenire sui profitti fatti in questi anni grazie ai lavoratori, pretendere che le ingenti somme della spesa pubblica destinate alle spese militari, alle scuole private, alla sanità privata, ai finanziamenti a fondo perduto per industrie che non hanno fatto né innovazione né ricerca, vengano spostati su quelle che sono le reali necessità del paese: potenziare stato sociale e pubblici servizi, contrastare il caro vita e aumentare salari, stipendi e pensioni. Ben venga quindi lo sciopero generale: Rifondazione comunista di Perugia si mobiliterà, come del resto ha fatto e continuerà a fare sul caro vita e sulla raccolta firme contro il lodo Alfano, per la riuscita di questo importante appuntamento. Siamo con la Cgil e lo resteremo. *Segretario provinciale di Rifondazione comunista Condividi