studenti in rivolta.jpg
di Daniele Bovi La mattinata perugina degli universitari scorre su un doppio binario. Da una parte gli studenti dell'Udu (vicina al Pd e alla Cgil) che alla sala della Vaccara di Perugia presentano il loro programma per le elezioni universitarie del 3 e 4 dicembre. Dall'altra, più giù verso Elce, gli autoconvocati e gli studenti dell'Onda che mettono in piedi una proposta simbolica, una rivendicazione del diritto alla mobilità. In via Elce di Sotto infatti, come annunciava una nota, il Movimento studentesco si è munito di pennelli, vernice e giacchetto catarifrangente. “Ridipingeremo di bianco le strisce blu. Con questa azione vogliamo sensibilizzare l'ateneo, gli studenti e la cittadinanza sul problema della mobilità. La via in questione - spiegano gli studenti - è una strada pubblica, vogliamo rivendicare il diritto dello studente al parcheggio gratuito intorno alla facolta. Siamo stufi. Noi la crisi non la paghiamo”, neanche al parchimetro. Nella sala della Vaccara Tommaso Bori dell'Udu spiega le dieci pagine fitte fitte di programma, più una che è una proposta di protocollo d'intesa tra le associazioni universitarie dell'ateneo “per una campagna elettorale plurale, regolare e corretta”. Un protocollo in cui si chiede a tutte le associazioni universitarie che si presenteranno alle elezioni di condividere alcune norme di comportamento come il non imbrattare muri con i volantini, affiggendoli solo dove consentito, una ridistribuzione più equa degli spazi d'affissione e l'organizzazione di iniziative elettorali dove si possano raccogliere fondi da devolvere a scopi di beneficenza. Tanti i punti del voluminoso programma, che ha come fil rouge il fatto di partire dal basso, in un “lavoro di microvertenzialità – dice il programma – dentro le facoltà. Obiettivo è la promozione di una visione complessiva della società e della politica, in polemica tanto con coloro che pretendono di portare avanti un'azione dentro le uiniversità prescindendo da qualsiasi background culturale, tanto con coloro che fanno politica dentro l'università in maniera totalmente ideologizzata, pretendendo di ritrovare schemi dogmatici in un realtà particolarissima, che, invece, necessariamente richiede un'elaborazione specifica”. Tra i tanti punti l'Udu propone l'approvazione di uno statuto dei diritti delle studentesse e degli studenti, il no al numero chiuso, la lotta al caro affitti con un aumento del numero di alloggi pubblici, maggiori agevolazioni per gli studenti lavoratori e un nuovo regolamento di convivenza interna nelle residenze Adisu. Per quello che riguarda la didattica, l'Udu vorrebbe più appelli, più sessioni di laurea e più crediti a scelta nei piani di studio, una valutazione della didattica e il riconoscimento dei crediti per gli esami fatti in Erasmus. Capitolo servizio agli studenti: informatizzazione dei servizi di segreteria, proroga degli orari d'apertura delle biblioteche e contenimento dei prezzi del servizio mensa, un incremento dello sconto sui libri e una mobilità agevolata. Condividi