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PERUGIA - La Sirio Ecologica, azienda specializzata nello smaltimento di rifiuti speciali con sede a Padule di Gubbio, per la quale sono da tempo mobilitati istituzioni e sindacati impegnati a difendere il posto di lavoro degli oltre 100 dipendenti, ora e' anche al centro di una inchiesta della magistratura perugina per un presunto riciclaggio di denaro sporco. Una serie di perquisizioni sono state compiute oggi dalla squadra mobile della questura di Perugia negli uffici della azienda a Padule (opera nel mercato della raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti speciali) e nelle sedi di altre quattro societa' a questa collegate. Quattro gli avvisi di garanzia firmati dal sostituto Gabriele Paci, della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di due ex amministratori della Sirio e due amministratori di altrettante societa' satelliti ad essa collegate. Le perquisizioni hanno riguardato, in particolare, oltre agli uffici eugubini della Sirio, anche quelli delle due sedi distaccate di Torino e Massa Marittima (Grosseto) e le abitazioni delle quattro persone raggiunte dalle informazioni di garanzia, tra Gubbio e Perugia. Perquisizioni anche negli uffici della Five Group, della Compagnia per l'Ambiente, della Erp e della Spazio Ecologia, queste ultime due con sede a Milano, tutte collegate alla Sirio. Sono stati acquisiti dalla squadra mobile perugina documenti contabili, corrispondenza e altri materiali, che saranno esaminati dagli esperti nei prossimi giorni. In particolare gli investigatori sarebbero sulle tracce di un flusso consistente di denaro sporco, sulla cui provenienza sono in corso indagini ma che sarebbe collegato ad attivita' illecite. Questa indagine sarebbe partita in seguito all'inchiesta che, nell'aprile scorso, porto' alla scoperta, da parte della polizia del capoluogo umbro, di una organizzazione criminale che aveva scelto l'Umbria come base operativa per le sue attivita' illecite. Una banda di ex pentiti, in contatto, secondo gli investigatori, con Mafia, Camorra e Sacra corona unita pugliese e dediti arapine, spaccio di droga, traffico d'armi. Organizzazione che, secondo quanto emerse dalle indagini, stava tentando anche di entrare in attivita' economiche. La stessa organizzazione che, capeggiata dall'ex collaboratore di giustizia, Salvatore Menzo, avrebbe ucciso per un regolamento di conti, Salvatore Conte, anche lui ex pentito e membro della stessa organizzazione, considerato pero' non piu' affidabile. Il suo cadavere venne ritrovato sepolto in un bosco di Santa Cristina di Gubbioil 23 novembre dello scorso anno. Condividi