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PERUGIA - Comincia domani mattina l’avventura del gruppo d’acquisto popolare costituito a Ponte san Giovanni dai militanti del circolo PRC, e comincia con l’incoraggiante risultato di ben 45 aderenti al gruppo per un totale di 200 kg di orto-frutta da distribuire alla cittadinanza. Una conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, dell’importanza dello sviluppo di forme di acquisto collettivo dei beni che rimandano a figure ormai desuete di mutualismo e solidarietà sociale. Con l’aumento irrefrenabile dei prezzi dei generi di prima necessità (pane più 30%, latte più 15%..etc etc..), e contemporaneamente la permanenza dei salari più bassi dell’intera Europa, il circolo PRC di Ponte San Giovanni intende dare una risposta se pur parziale ai concreti problemi della popolazione, dando cittadinanza all’interno del dibattito politico al tema del carovita, ad oggi senza alcuna forma di rappresentanza politica. Come dimostra l’iniziativa intrapresa, nel loro piccolo i G.A.P. possono diventare apprezzabili strumenti che aiutano ad uscire dal dramma del vivere isolatamente e individualmente i problemi quotidiani, e rappresentano al contempo una nuova forma di agire politico per un’idea alta di forma partito che si sviluppa a rete e si mette in contatto con altri pezzi di società poco prima assai lontani. Chiaro però che questo non può bastare….dai G.A.P. si può e si deve passare a forme dell’agire politico che interessino il piano istituzionale e amministrativo impegnando i nostri rappresentanti locali nella conduzione di campagne politiche con l’uso di mozioni, ordini del giorno, interpellanze ed azioni concrete che intervengano sulle tariffe dei prezzi e dei servizi di pubblica utilità, prevedendone il blocco temporaneo e forme di esenzione per i redditi più bassi, monitorando i prezzi degli esercizi commerciali, accorciando la filiera distributiva tra produttori e consumatori, e favorendo la nascita di gruppi di acquisto popolari. Se è vero che “la politica si fa in ogni momento della vita: al supermercato, in banca, sul posto di lavoro scegliendo cosa e quanto consumare, da chi comprare, rafforzando un modello economico sostenibile o di saccheggio”, allora i GAP costituiscono esempio lodevole di nuova pratica partecipata, democratica e ugualitaria. In fondo, cos’altro significa altrimenti “in basso a sinistra”?? Chi volesse saperne di più può contattare C.Torcolo al numero 349-2501452 o M.Bertoldi al 349-5902667. Condividi