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GUBBIO - “Le forme del mondo” è il titolo del III Seminario di Architettura del Paesaggio - Paths, Traces and Visions in programma a Gubbio, presso il Centro Servizi Santo Spirito, venerdì 14 novembre, a partire dalle 14,30. Promosso da Cooprogetti e Prep e curato da Raffaele Milani, autore di alcuni tra i più importanti studi estetici sul paesaggio, il seminario si presenta come una serie di riflessioni sulle descrizioni e le rappresentazioni del mondo, inteso come totalità delle cose esistenti, nella visione di un sistema armonico e sottoposto a leggi, ma anche come lotta degli elementi con riferimento al caos e ai miti della creazione, e dove l’uomo e le cose materiali appartengono a un unico ritratto dalle molteplici figure e in profonda trasformazione. Giovanni Filoramo (Università di Torino), Franco Farinelli (Università di Bologna), Pietro Laureano (Unesco), Franco La Cecla (San Raffaele di Milano) e Raffaele Milani (Università di Bologna) interverranno su quei modi di dare forma al mondo che sono i racconti mitici della nascita dell’universo, i sistemi di rappresentazione, le trasformazioni antropiche dei luoghi in spazi, le immagini fisiche e metafisiche del paesaggio. Un viaggio conoscitivo all’origine della letteratura, della geografica, del disegno, dell’architettura e dell’arte quali emergenze del senso da un orizzonte non ancora ordinato e strutturato, contro cui si ritagliano come forme, lingue e testi propri ai diversi spazi culturali. Ma anche un viaggio tra tali forme e al loro stesso interno, per riconoscervi analogie funzionali e simboliche e principi di traducibilità, aprendo il discorso alle modalità della rappresentazione e al rapporto tra mondo esperito e mondo rappresentato. Diversamente legate alla progettazione e alla realizzazione di strutture architettoniche, Cooprogetti e Prep sono da tempo impegnate ad approfondire il senso del loro lavoro che non è solamente quello tecnico e specialistico degli indirizzi di progetto, delle scienze delle costruzioni, delle tecnologie dei materiali, delle norme urbanistiche e della gestione degli spazi, ma anche e anzitutto quello dell’intervento trasformativo dell’uomo sull’ambiente. Perché tracciare un segno sulla carta, prima ancora che manipolare materiali, è già un modo di dare forma al mondo, di trasformare il proprio ambiente vitale, di compromettersi con la creazione e l’errore. Ed anzi è oggi sempre più chiaro come il rischio sia quello di pianificare e realizzare forme che si sovrappongano e si sostituiscano al proprio oggetto: un ambiente dagli spazi vivi e vivibili, che non sia una “parodia di civiltà”. Non si può esigere una sempre maggiore adattabilità e creatività, competitività e qualità, senza esser pronti a fare spazio alla conoscenza e all’anima, alla ragione e alla passione, senza far spazio all’uomo. È per questo che Cooprogetti e Prep hanno voluto aprire un terreno di riflessione e di confronto sul senso del proprio operato. È nato così “Paths, Traces and Visions”, il seminario di architettura del paesaggio che con “Le forme del mondo” giunge quest’anno alla terza edizione. Condividi