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"L'ipotesi di separazione si allontana, il governatore della Puglia sconfitto al congresso presenta una nuova associazione con Sd ma prende tempo. Tutto rinviato sulle liste per le Europee". Così sintetizza l'Unità i contenuti di un'articolo firmato da Andrea Carugati, pubblicato oggi dal quotidiano del Pd dal titolo "Con Vendola e Fava arriva la Sinistra. Ma la scissione non si farà". E nel testo di questo articolo si comprende anche il perché di questa frenata, come mai quello che doveva essere un nuovo partito si è ridotto, per ora, ad una semplice associazione che dovrà muovere i suoi primi passi il 13 dicembre prossimo. Verso dove ancora non si sa visto che, come scrive Andrea Carugati, "dovrà diventare un soggetto politico, per qualcuno (vedi Sd), per altri serve per dare linfa al sogno della Grande Sinistra, ma senza troppa fretta". Perché mai questa impasse? Carugati spiega che "tra i bertinottian-vendoliani più di uno non gradisce l'idea di una scissione e di una lista per le europee tra Vendola e Sd, uno degli sbocchi possibili dell'iniziativa". E nell'articolo si fanno anche i nomi di questi "sabotatori". "L'ha detto esplicitamente Augusto Rocchi, ma la pensano così anche Milziade Caprili ('Di scissione neppure voglio sentir parlare'). Tommaso Sodano ('non sono interessato a fare un nuovo partito') e Raffaele Tecce. E Rocchi precisa :'Mi arrivano tantissime telefonate di compagni della nostra mozione che non vogliono scissioni. Non piace neppure l'idea, ribadita da Fava, che il Pd sia 'alleato naturale' del nuovo soggetto di sinistra. 'E' un po' più complicato, dice Caprili. Alfonso Gianni, fedelissimo di Bertinotti, ieri non c'era alla presentazione dell'associazione: Da evitare una lista con Sd, ma Ferrero e la sua maggioranza devono ascoltare tutto il partito. Non vedo scissioni all'ordine del giorno, ma guai per tutti se ci si chiude'. Lo stesso Bertinotti, in un faccia a faccia con Ferrero giovedì mattina, avrebbe rassicurato il segretario, spiegandogli che non intende sponsorizzare una scissione". "Dunque - continua Andrea Carugati - Vendola tira il freno. 'Prendiamo tutti fiato' dice a Ferrero'. 'Io lancio un'offensiva unitaria, la scissione è un gossip'." La proposta a Ferrero sarebbe allora "un cartello elettorale" per le europee, con dentro tutta la sinistra, ma ognuno con la sua identità". Vendola assicura anche che non si tratterebbe comunque di una riproposizione dell'Arcobaleno. Ritenendo poi "archiviato" l'esito del congresso di luglio, ne richiede la ripetizione perché "Siamo in un'epoca geologica differente". Un nuovo congresso per cambiare linea, naturalmente. E Ferrero? Il segretario naturalmente è lieto per questo ripensamento e sottolinea che lui la tregua la pratica da luglio, ma all'idea di un nuvo congresso a soli 4 mesi da quello precedente non ci sta. Ritiene che sia il momento di lavorare per ricucire lo "strappo" con gli elettori e non certo per mettersi a discutere su come andare alle europee. Quindi annuncia che riunirà il parlamentino del Prc per il 13 e 14 dicembre. E Claudio Grassi è ancora più perentorio: "Andremo alle europee con il nolstro simbolo", assicura. Condividi