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"Yes, we can". A volte funziona. Se Veltroni, giocando a fare l'americano, ci ha battuto il grugno, per Barak Obama lo slogan usato in quasi due anni di campagna elettorale ha sortito il suo effetto. Barack Obama e' il 44mo presidente degli Stati Uniti. Il senatore afroamericano ha conquistato 297 grandi elettori superando con slancio la soglia dei 270 voti elettorali. Grande festa in molte piazze degli Stati Uniti, soprattutto nella sua Chicago, dove ha fatto la sua prima apparizione da eletto e, guardandosi in giro, sembra che anche in parecchi Paesi di Europa e Asia si possa registrare soddisfazione per l'elezione del candidato democratico. "Siamo e saremo gli Stati Uniti d'America - ha detto Obama, citando Abramo Lincoln per respingere l'idea di un Paese diviso - e abbiamo dimostrato al mondo intero che non siamo semplicemente una collezione di individui di tutti i tipi". "Il cambiamento per gli Stati Uniti e' arrivato". Barack Obama sfrutta la parola chiave dalla sua campagna elettorale, 'abbiamo bisogno del cambiamento' e parlando subito dopo la vittoria elettorale annuncia che il cambiamento e' finalmente arrivato. La giornata di oggi dimostra che "gli Stati Uniti sono il posto dove tutto e' possibile". E ora tutto il mondo guarda allo studio ovale della Casa Bianca per vedere quali e quanti cambiamenti apporterà il nuovo presidente degli Stati Uniti. Politica estera, economia, ambiente sono temi che in questo momento non interessano solo gli Usa, ma il mondo intero per le ricadute che possono avere sulla vita di tutti ed è per questo, al di là della favoletta razziale, che queste elezioni sono state seguite così morbosamente dai media mondiali. Condividi