banco pesce.jpg
ANCONA - Conclusa l'operazione di polizia giudiziaria ''Pesce doc'', una serie di controlli condotti in tutta Italia, anche nell'entroterra, dalla guardia costiera contro le frodi sul pescato. Passata al vaglio tutta la filiera della pesca: pescherecci, punti di sbarco, grossisti, mercati ittici, punti vendita nei supermercati, pescherie e ristoranti, in particolare quelli etnici. La Direzione Marittima di Ancona ha coordinato i controlli nelle Marche ed in Umbria. Assisi e' la citta' ove si e' riscontrato il maggior numero d'infrazioni: tre verbali amministrativi per violazione delle norme sulla tracciabilita' ed etichettatura del pescato ed una denuncia per frode in commercio per un esercizio che spacciava prodotto ittico ellenico per pescato dell'Adriatico. Sempre in Umbria e' stato verbalizzato il titolare di un centro commerciale all'ingrosso di Trevi che vendeva naselli sotto taglia. Anche nell'entroterra marchigiano, a Tolentino e San Severino Marche, sono state riscontrate violazioni da parte degli uomini dell'Ufficio Circondariale Marittimo di Civitanova Marche, che ha pure verbalizzato i comandanti di due motopesca in transito che detenevano a bordo pesce spada sotto taglia, sequestrato e devoluto in beneficenza. Tonno rosso sotto misura e' stato sequestrato presso un centro agro-alimentare di Porto d'Ascoli, il cui titolare e' stato denunciato. Ad Ancona, controllati i mercati delle Erbe e di piazza d'Armi, dove sono state sequestrate vongole e raguse prive di bollo sanitario, poi rigettate in mare. In totale, nelle Marche ed in Umbria sono stati impiegati 81 uomini che hanno accertato, complessivamente 35 infrazioni, di cui 28 in materia di tracciabilita' ed etichettatura del prodotto ittico, 2 per violazione delle norme sulla taglia minima, 2 per frode in commercio e 3 per violazione delle norme igienico-sanitarie. E' di 40.174 euro l'ammontare complessivo delle sanzioni pecuniare comminate e sono 200 circa i chilogrammi di pescato sequestrati, di cui 50 chili devoluti in beneficenza, 93 chili distrutti e 102 chili rigettati in mare. In generale, dai controlli, e' emerso un comparto ittico locale ligio alla normativa di settore, salvo eccezioni concentrate nell'area distributiva, soprattutto al dettaglio, e per lo piu' dell'interno. Non e' stata riscontrata alcuna irregolarita' presso esercizi di ristorazione. Secondo il direttore marittimo delle Marche, contrammiraglio Antonio Pasetti, si tratta del ''frutto della continua e sistematica vigilanza operata dai militari della Guardia Costiera sul comparto della pesca nel corso degli anni, un'attivita' che non si limita all'aspetto repressivo, ma che comporta una preventiva opera d'informazione ed aggiornamento in un clima di continuo e leale confronto con i ristoratori. Condividi