PERUGIA - Il Comitato per l'Ambiente di Gualdo Cattaneo insieme ad alcuni privati cittadini, ad imprenditori ed alcuni medici e farmacisti del comprensorio, esprime viva preoccupazione per quanto si sta configurando all'orizzonte in merito alle sorti della centrale di Ponte di Ferro.
Si sa per certo che il gestore ha sensibilmente ridotto l'operatività del sito e che il carbone non sarà più bruciato a partire dal 2013, ma ciò che preoccupa la società civile è il fatto che alcuni esponenti politici stiano riesumando un progetto che fu bocciato da Comune e Regione nel 2007, ovvero la combustione delle cosiddette “biomasse” nell'impianto. Ciò che desta particolare preoccupazione è il fatto che, ai sensi di legge, per "biomassa" si intende tutto ciò cha ha matrice organica, ivi inclusa la frazione secca biodegradabile dei RIFIUTI SOLIDI URBANI.

 

La centrale ENEL di Ponte di Ferro opera, a tutt'oggi, in attesa di Autorizzazione Integrata Ambientale. La Giunta regionale ed il Consiglio provinciale hanno rilasciato parere favorevole ad una PROROGA DEI TEMPI entro i quali il gestore dovrebbe rientrare nei parametri di legge.
Le "biomasse" servirebbero, secondo alcuni, ad abbassare i livelli delle emissioni inquinanti. Tuttavia si ricorda che un ettaro di pioppeto impiega ben due anni per produrre circa diciassette tonnellate di biomassa vergine, che in una centrale delle dimensioni di quella di Ponte di Ferro vengono bruciate in meno di due ore.
La domanda quindi sorge spontanea ed è sempre quella a cui quattro anni fa nessuno volle rispondere: cosa si intenderebbe bruciare veramente?
La centrale cosiddetta "di Bastardo" è già di per sè situata nel posto più inadatto per un termocombustore, ovvero in fondo ad una valle, nel cuore della zona DOCG del Sagrantino e del DOP dell'olio extravergine id oliva.

Comprendiamo che, in Umbria, nessun sito è più appetibile di Gualdo Cattaneo per bruciare i rifiuti dell'intera Regione, dal momento che una ciminiera è già presente, l'indotto dell'autotrasporto anche, e che si tratta di un bacino elettorale contenuto e quindi “sacrificabile”.
Sarebbe tuttavia gravissimo barattare gli interessi di pochi con il diritto alla salute di tutti.
Si attende che anche l'Amministrazione comunale di Gualdo Cattaneo prenda una posizione definitiva ed inequivocabile a tutela del territorio e dei cittadini.

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