di Simone Cumbo

Il risultato delle Primarie, con la conta su chi ha vinto e chi ha perso, non mi entusiasma. Si è parlato poco di contenuti veri, e di molto altro, come ho scritto in un precedente articolo, si è preferito non discuterne.

 

Certo è che stupisce il risultato di Renzi in Umbria; tutti i maggiorenti del PD schierati in pompa magna con Bersani e che fino a ieri gongolavano per risultati certi, dovrebbero fare un mea culpa grandissimo per come hanno eluso la voglia di rinnovamento che l'elettorato del centrosinistra chiede con forza.

Vedremo...

 

Ma la novità vera è la costituzione di un quarto polo (ne con grillo ne con il PD)  che vede promotori personaggi quali Moni Ovadia, Sabina Guzzanti, Oliviero Beha, Luciano Gallino...

Da qui si può, deve partire, per un alternativa seria e profonda al moderatismo. Come recita l'appello di cambiare si può (http://www.cambiaresipuo.net/appello/) «questa posizione è stata da tempo abbracciata dal Partito democratico e si è tradotta nell’appoggio senza se e senza ma al governo Monti, nel concorso all’approvazione del cosiddetto patto fiscale e della modifica costituzionale sul pareggio di bilancio, nel contributo alla riduzione delle tutele del lavoro, nel sostegno alle grandi opere, nel frequente aggiramento dell’esito referendario in favore dell’acqua pubblica. È una prospettiva nella quale si è inserito, da ultimo, il gruppo dirigente di Sel con la scelta di partecipare alle primarie, in una alleanza che ne sancisce la subalternità al Partito democratico (a prescindere dallo stesso esito delle primarie)»....

 

Ma a questo proposito forse è passata inosservata una bella intervista su l'espresso del 9 Novembre, a Salvatore Settis, archeologo di fama e autore di un libro «Azione popolare, cittadini per il bene comune", edito da Einaudi.

«La sinistra è succube della cultura di destra -scrive Settis-, un esempio? Un tabù: Marx. Si preferisce l'abbraccio mortale con Berlusconi pur di non pronunciare questo nome. Eppure Marx fa un'analisi eccellente su come denaro generi denaro. Cose attualissime oggi. Mi colpisce che si parli sempre della modernizzazione come se fosse un termine univoco e neutrale. E infatti, la differenza tra la modernità di Berlusconi e quella di Bersani non è evidente nei programmi del leader del Pd. La sua idea della modernizzazione è la stessa della destra, ma con un po' di più d'attenzione per il sociale. Il principale responsabile di questa stortura è D'Alema, cui manca ogni orizzonte politico, ne ha solo uno tattico, e spesso finisce in sconfitta. Di Renzi poi, non ne parliamo».
La soluzione- conclude Settis- è tornare alla Costituzione. Che afferma il diritto al lavoro, all'istruzione (diceva Calamandrei che la scuola è un organo costituzionale), tutela il paesaggio».

 

Ripartire da Marx e dalla sua analisi, questo sì che è davvero rivoluzionario e aggiungo, estremamente necessario!

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