Di Ciuenlai - Le prime reazioni all’insediamento di Zingaretti come segretario del Pd vanno da toni di puro entusiasmo, al canonico “diamogli tempo”,  all’amara delusione.  

Hanno tutti torto. Perché il problema non è la persona, il problema, per chi ha militato , creduto e sostenuto formazioni di autentica sinistra, ma la natura del Pd. L’unica novità (e di peso) dell’assemblea nazionale è che dopo diversi anni abbiamo avuto una relazione e cioè una indicazione, anche se a volte noiosa e ripetitiva, di linea. Zingaretti ha riproposto, paro paro, il progetto del Lingotto. Era inevitabile per un uomo cresciuto sotto la cappella di Veltroni.

Lo schema è sempre quello; un soggetto politico centrale, che garantisce l’equilibrio e la sopravvivenza del sistema, con il vantaggio (quello che Renzi non ha saputo utilizzare), rispetto ai classici partiti conservatori, di avere un discreto controllo e rapporti privilegiati con i corpi intermedi (sindacati, associazioni di categoria ecc.).

E’ per questo che ha tenuto a rassicurare, che le”controriforme”, specie quelle  renziane”, non sarebbero state toccate (l’ abolizione dell’Art. 18, la precarizzazione estrema del lavoro,   la “cattiva scuola”, la  legge Fornero, l’abbattimento progressivo del welfare state, la cassazione di qualsiasi ipotesi di patrimoniale  ecc.) . Di più, ha anche fatto capire che anche quelle andate “a buco”, come la “distruzione” della  Costituzione, saranno oggetto di riproposizione e che quindi il disegno imposto dai poteri finanziari (le famose riforme) sarà completato.

Quel richiamo alle colpe del No “a cui dobbiamo rimettere mano”, è tutto un programma. Il programma del Fmi, della Bce ed affini. L’unica novità, che giustifica quel “dobbiamo cambiare tutto” e che si distacca dal verbo veltroniano,  è data dall’impossibilità, in questa fase storica, di praticare la vocazione maggioritaria. O meglio di non poterla praticare sotto un’unica bandiera. Il Pd (al pari del Pdl)  era stato studiato, non come partito, ma come  contenitore di storie diverse, come  coalizione etergenea, raggruppata sotto un’unica bandiera. Oggi invece , dopo le  terribili batoste dell’era renziana, si torna ai tempi dell’Unione, facendo proprio il motto tipicamente Dalemiano, dell’aggiungi” un posto al tavolo che c’è un partito in più”.

E’ per questo che chi pone il problema del si o no al rientro di Bersani e soci nel Partito Democratico,  è completamente fuori strada. In questo progetto occorrono, accanto al Pd 1, tanti Pd 2, 3, 4 and “so on “, che coprano l’ala sinistra (Mpd1), l’area liberaldemocratica (Bonino e Calenda) , l’area moderata (Casini e soci) e soprattutto l’area di destra. Pochi hanno notato uno dei passaggi più inquietanti , politicamente parlando, della relazione. Al capitolo alleanze Zingaretti ha dedicato lo spazio maggiore proprio a questa scelta di campo, con frasi che lasciano pensare ad alleanze ritenute un tempo impossibili.

Ha parlato di cercare  convergenze anche con  soggetti che una volta militavano nel campo avverso. Insomma con pezzi della galassia in dissoluzione di Forza Italia e e dell’ala cattolica dell’attuale centrodestra.  Insomma il Fronte Repubblicano. L’adesione, senza se e senza ma,  al  manifesto di Calenda (classico portavoce dei poteri reali), né è la logica conseguenza e  porta inevitabilmente a queste conclusioni.

Rispetto a prima, bisogna ammetterlo,  c’è però una novità e cioè la riproposizione di un disegno con il quale si può essere concordi, avversari o, addirittura, nemici. Un disegno che ha un grande vantaggio. Nel probabile ripristino di una situazione bipolare (la tenuta del M5s appare come una diga di cera di fronte al diluvio universale), tornerà a dominare l’ideologia del meno peggio, nella quale la destra più spinta  (Lega e company) e il mondo moderato (l’ex centrosinistra) , sguazzeranno a loro piacimento. Il giochino della finta alternanza tornerà prepotentemente di moda. E’questa la fase storica in cui stiamo vivendo e sperare che un vero soggetto alternativo e di sinistra prenda rapidamente corpo è  pura utopia.

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