di Aurora Caporali - membro dell’Assemblea comunale di Perugia, circolo di Ponte San Giovanni

A parte il chiacchiericcio da bar, meritevole di stima per l'intenzione di discutere ma inutile nei fatti, è lampante l'assenza di un percorso chiaro e decifrabile per un elettore di centrosinistra che ambisca a partecipare alla costruzione di un programma per la Perugia del futuro. La chiarezza autoritaria del Bandecchi o del Baiocco di turno aiuta se non altro a gettar luce sull'inspiegabile immobilismo dei vertici del partito più importante del centro sinistra. Si vive in attesa che i vertici del PD (Bocci-Bori) decidano di presentare qualcosa a quella che chiamano coalizione, l'insieme di etichette che dovrebbe sostenere un futuro candidato. Addirittura si parla di continua ricerca di candidato. Loro sarebbero alla ricerca in sostanza; per noi. Per noi. Beh, grazie mille Segretario Regionale ed ex Segretario Regionale. Dopo 4 anni (9 se vogliamo) di opposizione, in effetti, vediamo cosa può uscire dal cilindro. Sempre con calma, mi raccomando. In realtà, questo estenuante attendismo è già di per sé una strategia (Bocci-Bori). Non discutere nulla pubblicamente, ostacolare le primarie che spaventano Bori più che Bocci per una possibile conta interna, per arrivare con l'acqua alla gola a scegliere tra pochi intimi, in qualche stanza amica di Corso Vannucci, è a tutti gli effetti una strategia. Può piacere o meno, può essere o no ritenuta adatta a un partito che era nato sul leitmotiv delle primarie, ma questa è, e probabilmente sarà, la strategia del centrosinistra. Oggi più che mai sarebbe servito aprire un cantiere con chi ci sta, con chi è interessato realmente a un progetto di città, chiaramente a un campo largo che guardasse alla Perugia del 2034. Ma niente. È come se i vertici del PD preferissero la ritirata, e magari poter controllare la futura opposizione con consiglieri propri piuttosto che avere un sindaco che non controllano. Magari un Pisapia. Eppure le primarie in un momento di così grande spaesamento sarebbero servite per aprire un dibattito sulla città di domani, per coinvolgere durante l'autunno uomini e donne interessate a farlo, captare nuove idee necessarie, ascoltare le istanze dei territori e tanto altro. Ecco, magari questo verrà fatto dal selezionato di turno, scimmiottando un pò Bandecchi e un pò il centrodestra perugino, dove la partecipazione e chi far partecipare lo decidono i vertici, come da tradizione culturale.

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