di Renato Casaioli
Il professor Monti sicuramente è più serio di Berlusconi, dell’uomo “giallo e con un sorce morto in testa”, come lo ha definito Grillo. Lui sicuramente, è più competente nel mettere in atto una politica liberista, conservatrice. Non è l’Europa che vuole Monti, sono i partiti di destra e conservatori europei, i poteri forti, le multinazionali, le banche, che vogliono il Professore ancora alla guida del governo italiano. E’ ovvio, gli ha garantito che il prezzo per l’uscita dalla crisi, se mai ci sarà, lo farà pagare interamente ai più deboli. Lui vuole uno Stato notaio, che si limita a registrare quanto accade nella società. Al Centrosinistra, a Bersani, il compito di prospettare agli italiani, un programma di governo, che rappresenti una netta discontinuità con quanto si è visto fino ad oggi. Dalla crisi si può uscire anche percorrendo strade diverse, i Paesi scandinavi lo stanno dimostrando. Dire come fa Bersani, che l’agenda Monti non si cambia, al massimo va corretta in alcune sue pagine, è da sprovveduti. Un  tema a caso. La criminale riforma delle pensioni, va riscritta tutta. E si deve fare, partendo da un principio: quello che la pensione è una grande conquista di civiltà. Un Diritto che associato ad un grande Stato sociale, deve garantire di vivere con dignità e quanto più possibile con serenità, l’ultimo tratto della vita di ognuno. Per questo le pensioni da 30mila euro e oltre, sono uno scandalo. Non solo perché chi le prende, non ha versato i contributi previdensiali pari alla cifra erogata, ma perché lede il Diritto degli altri ad averne una decorosa. Una pensione sola, non 5/6, come alcuni, ed una forbice che va da un minimo di 1500 euro, a un massimo di 6000 euro. La preoccupazione del Centrosinistra, deve essere quella di andare a recuperare il voto di quanti non intendono più esercitare questo fondamentale diritto. Altro che stare a giocare con le mille alchimie delle possibili alleanze partitocratiche.

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