di Stefano Vinti // associazione culturale Umbrialeft

Il declino di Perugia si vede dal deserto in cui è ridotto il centro storico. La modifica al regolamento per l’occupazione del suolo pubblico nel centro storico di Perugia, conferma l’orientamento di trasformare in un ‘suq’ Corso Vannucci da parte della Giunta comunale e dei commercianti, diventata la potentissima lobby del governo cittadino. Unanimemente e con grande gaudio, hanno confermato l’andazzo di adibire il magnifico corso della città a una ‘mensa all’aperto’.

Una triste e umiliante destinazione, che fa perdere alla via più prestigiosa di Perugia tutta la sua eleganza e la sua straordinaria bellezza, nonché rendere sempre più difficoltoso l’incontro e la socialità dei perugini e quindi anche un pezzo della propria identità.

Una scelta rozza e volgare, così come è stata messa a punto, che avvantaggia solamente chi sforna pasti miseramente ordinari tutti i giorni, contorniato da pizzerie al taglio, bar e baretti con relativa scomparsa di tutti i caffè.

Il modello di città è dunque ribadito: iper e super mercati in periferia e mensa in centro, mentre continua lo spopolamento dell’acropoli e la chiusura del commercio di qualità.

Un processo urbanistico e sociale che avviene sotto lo sguardo ignaro dell’assessore che si traveste da ‘sciamana’ trumpiana e il silenzio del sindaco Andrea Romizi.

Non ci siamo proprio e il peggio per la nostra città deve ancora venire.

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