PERUGIA - La FIOM-CGIL di Terni, la Camera del Lavoro di Terni e la CGIL dell’Umbria, prendono atto di quanto determinatosi a conclusione di un lungo e articolato dibattito nel processo Thyssen di Torino, dove le parti si sono confrontate permettendo alla corte di pronunciarsi attraverso la sentenza di primo grado.

Sentenza che rappresenta un atto di giustizia nei confronti delle famiglie dei lavoratori morti nell’incendio ed è un segnale chiaro al Paese affinchè le questioni della sicurezza nei luoghi di lavoro non siano più considerate un costo ma un investimento.

Esprimiamo una sentita e profonda solidarietà alle famiglie delle vittime del rogo di Torino.

Riteniamo che la discussione sviluppatasi dopo la lettura della sentenza non sia proficua e utile in quanto viziata da reazioni emotive, con scarsa conoscenza delle argomentazioni, che hanno portato la corte a pronunciarsi su temi così sensibili quali sicurezza e vita.

Ribadiamo che questi argomenti non devono essere oggetto di speculazioni.

La FIOM-CGIL di Terni, la Camera del Lavoro di Terni e la CGIL dell’Umbria, respingono il tentativo strumentale di contrapporre interessi diversi tra i lavoratori di Terni e di Torino, ricordiamo che sicurezza sul lavoro e dignità sono argomenti che unificano e non dividono.

Riteniamo altresì pretestuoso utilizzare l’impianto della sentenza di primo grado, per dare valutazioni sulle politiche industriali della TK-Italia.

Rispettando questa sentenza, come le tante altre, affermiamo che la produzione di acciai speciali e l’importanza sul mercato italiano non possano essere oggetto di scambio per ipotetiche modifiche strategiche a cui sarebbe interessato il sito di Terni.

Le scriventi organizzazioni ribadiscono un giudizio positivo delle relazioni sindacali che hanno permesso al Sito ternano di costruire un avanzato protocollo sulla sicurezza unico nel suo genere per i soggetti coinvolti e per gli impegni assunti, così come altri accordi hanno prodotto nel sito ternano investimenti significativi, trasformando lo stesso in un centro produttivo d’eccellenza negli acciai speciali in grado di competere con efficacia nel sistema globale.

Queste motivazioni ci portano a pensare e sostenere che la TK-Italia non possa procedere in modo emotivo, penalizzando quanto di positivo è stato costruito sia sul piano industriale che sul piano sindacale.
 

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