PERUGIA - Tre manifestazioni concrete di interesse da altrettante multinazionali per il settore dell’intero comparto umbro-marchigiano dell’Antonio Merloni che ha lasciato a casa qualcosa come 1200 lavoratori (solo in Umbria) con il suo commissariamento. I colossi – due provenienti da Iran e Cina mentre il terzo è tenuto sotto massimo riserbo – hanno presentato una offerta-proposta da metà novembre ed ora sono al vaglio dei commissari aziendali e dei tecnici di Medio Banca. Tra due giorni sarebbero scaduti i termini del bando per le manifestazioni di interesse. La conferma della notizia viene dal sindaco di Nocera Donatello e Tinti e dall’assessore allo sviluppo economico, Gianluca Rossi. “Di pari passo, in modo parallelo – ha rimarcato l'assessore - cammina comunque la procedura di accordo di programma, riconfermata dal ministero dello Sviluppo economico e portata avanti insieme alle Regioni Umbria e Marche. Si tratta di un ombrello protettivo rilevante e consistente, per il quale il ministero, dove è insediata la Commissione tecnica con Regioni e Invitalia, ha riconfermato le risorse per 50 milioni di euro”. Rossi, riferendosi alla vertenza Basell di Terni, ha detto che, a differenza della situazione 'Merloni' non si tratta di “una crisi industriale, ma di una decisione assunta da una multinazionale all'interno di una sua autonoma strategia”. Sottolineando “la disponibilità del Ministero dello Sviluppo economico e dello stesso ministro Romani” per la soluzione della vertenza”, Rossi è convinto della necessità di “una forte azione di diplomazia economica da parte del Governo nazionale”. bnc

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