PERUGIA - Hanno trascorso quasi 36 ore rannicchiati in una sorta di porta pacchi posto sul tettino di un'auto due nordafricani che hanno raggiunto cosi' l'Italia dalla Grecia mentre due magrebine erano nel bagagliaio della vettura.

Trasportati da un marocchino, dalla moglie sua connazionale (con i quali viaggiava anche la figlia di due anni) e da un cittadina bulgara, arrestati dalla squadra mobile di Perugia per agevolazione dell'immigrazione clandestina. La polizia ha accertato che i quattro giovani stranieri entrati illegalmente in Italia avevano a disposizione come sostentamento delle bottiglie dalle quali succhiavano acqua con delle cannucce e pochissimi generi alimentari.

Per il viaggio - ritengono gli investigatori - sarebbero stati pagato agli arrestati 3-4 mila euro ma su questo aspetto gli accertamenti sono ancora in corso. L'indagine e' partita quando la squadra mobile ha individuato nelle campagne del perugino un casolare con sette marocchini clandestini. La polizia ha quindi cominciato a pedinare un loro connazionale di 45 anni che insieme alla moglie quarantaduenne e alla bulgara, 31 anni, hanno raggiunto Ancona con una Lancia Lybra per poi imbarcarsi su un traghetto per la Grecia.

Al ritorno il personale della squadra mobile di Perugia - diretta dal dottor Marco Chiacchera - ha notato sul tetto dell'auto un portapacchi artigianale realizzato con uno spesso telone impermeabile e dalla forma considerata insolita. La vettura e' stato quindi seguita e nella zona di Fossato di Vico e' stata vista fermarsi. A quel punto due uomini sono usciti dal portapacchi dove erano rannicchiati e le donne da bagagliaio dell'auto per salire a bordo con gli altri tre stranieri, arrestati dalla polizia subito intervenuta. Gli investigatori ipotizzano che i marocchini avessero raggiunto la Grecia dal Marocco passando probabilmente per Tunisia, Libia e Turchia. Da Patrasso si erano quindi imbarcati per l'Italia nascosi nell'auto.

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